Blaufrankisch, un sorpasso a destra per il sangiovese? L’Austria ci prova

di Andrea Gori

Anni ’10 del terzo millennio e global warming: i metodi di coltivazione della vite, i sesti d’impianto e i vitigni scelti portano a vinoni da 15 gradi e oltre. L’effetto marmellata incombe, mentre i consumatori chiedono vini freschi e beverini; per questo si arriva a sperimentare la fermentazione con candida e altri lieviti, pur di avere vini meno alcolici, fino a scomodare il tabù della dealcolazione.

In Austria invece sembra che basti piantare il Blaufrankisch. Certo, poi occorre fare un poco di lobby a livello internazionale, l’appoggio (pagato) da parte dei Master of  Wine e il gioco è (quasi) fatto, per proporre un vino fresco beverino ma non banale che offra spezia e frutto di bosco ad una gradazione non elevata, per il consumatore moderno. Nel corso dell’ultimo VieVinum a Vienna tutti facevano a gara a lodare questo vitigno, che come indicano gli esempi di utilizzo nelle carte dei vini (sì, c’è pure questo nel materiale informativo!) può essere inserito tra i vini rossi classici ed eleganti oppure in quelli densi e ricchi a seconda che si usi la tipologia “Klassik” (in commercio dopo un anno, quasi sempre solo acciaio, massimo 13,5% di alcol) o la “Reserve” (in commercio dopo due anni, minimo 13,5%, affinamento in legno grande o piccolo).

Il vitigno è conosciuto in Austria almeno dal 1800 con il nome di Limberg o Lamberger, dal nome della città Limberg allora tedesca mentre oggi è austriaca, e si chiama Massau. Sembrerebbe un incrocio naturale tra la varietà bianca Heunisch (che ha dato origine anche a Chardonnay e Riesling) e una mutazione di un vitigno rosso dalla Franconia; soprattutto, è stato la base di tante varietà di successo come lo Zweigelt (incrocio tra Blf e St. Laurent) o il Blauburger (da Bf e Blauer Portugieser). Molto coltivato anche in Ungheria dove si chiama Kèfrankos.
In Austria è coltivato su 3,225 ettari (per avere un confronto, il Gruner Veltliner in Austria è sui 13mila, il sangiovese in Italia è attorno ai 70mila). Questi però sono il 7% del vigneto austriaco totale (dove primeggia il Gruner Veltliner con il 29,4%, mentre il sangiovese è il 10% del vigneto Italia). Vitigno a maturazione tardiva e con discrete pretese in termini di coltura, non genera qualità se non ben curato e seguito. Inotre i tannini possono risultare difficili da cogliere a perfetta maturazione. Inizialmente usato solo in unione con Cabernet Sauvignon e altri francesi oggi è sempre più vinificato in purezza, dato che si è rivelato un vitigno molto sensibile al territorio e capace di espressioni minerali molto caratterizzate.

Addirittura due i seminari dedicati, più una sala a parte per un giorno intero con i migliori produttori di tutta la nazione: un grande dispiegamento di mezzi che impediva di eludere qualche assaggio. Noi abbiamo comunque esagerato, partendo dalla sala Regionally Tipical Blaufrankisch (foto in apertura) con test suddivisi per le DAC Eisenberg (“Mineralisch, Wurzig, Blaufrankisch” lo slogan), Leithaberg, Neusiedlersee (la stessa zona dei mitici vini dolci), Carnutum.

Eisenberg DAC
Zona sud-est dell’Austria, tra le Alpi e la pianura pannonica, solo 500 ettari in totale. Molta mineralità, tanta freschezza (dovuta alle grandi escursioni termiche e alla struttura del suolo ricco in ardesia) e una nota metallica ferrosa ben distinguibile. Buona la regolarità di maturazione grazie ai forti venti.
Poller Eisenberg 2009. Fine tabacco e rosa, minerale, bocca un poco magra. 81
Kopfensteiner Eisenberg 2009. Ciliegia e lamponi, tanta frutta anche in bocca, bello. 91
Kopfensteiner Eisenberg 2007. Più fine e magro, meno accattivante. 83
Jalits Eisenberg 2009. Mandorla e pepe, un po’ scontroso. 84
Wachter Wiesler Eisenberg 2008 Reserve. Scisto e grande pendenza, molto acido, bocca molto compatta. 84

Leithaberg DAC
Siamo tra le montagne Leitha e il lago Neusiedl con suoli di scisto e molta argilla e limo proveniente dal lago. La ventilazione costante dai monti aiuta la maturazione e l’eleganza, il lago regola umidità e calore portando densità e complessità: quindi anche qui vini potenzialmente ricchi, minerali e raffinati.
Altenburger Leithaberg 2009. Polposo fruttato e ben dosato il legno, bocca delicata ben equilibrata. 88
Altenburger Gritschenberg 2007. Speziato e aromatico, bocca croccante e polposa, mentolato, bella grana tannica. 92
Gernot & Heike Heinrich 2011 Blaufrankisch Alter Berg  Burgenland DAC ( prova di botte). Biodinamico di Respekt! Affumicato e scuro di mirtillo e more, confettura di ribes, mandorla e ribes rosso che domina la bocca dalla grande struttura, con tannini molto naturali e fitti. 88
Nittnaus Anita & Hans Pannoble Rot Zweigelt & Blaufrankisch  2009. Biodinamico; speziatura tra balsamico e piccante, lattuga e cipria, bocca esile ma che continua il gioco originale dei sentori. 85

Neusiederslee
Si sviluppa sulle rive est del lago omonimo e i vigneti si trovano tra la città di Gols a nord fino al Seewinkel sul confine ungherese. Oltre 7 mila ettari dove oltre al Blaufrankisch prospera anche il cugino Zweigelt con cui divide fama e onori.
Heinrich Alter Berg 2009 Neusiederslee. Una delle stelle della zona, un vino da vecchia vigna che spiega la grande profondità e intensità, note di  ciliegia e menta, bella bocca compatta. 91
Renner Golser Althenberg 2009 Neuseederslee. Ampio, minerale, e bella frutta sotto spirito. Bocca piccante e di ciliegia durone, bel finale. 92
Paul Achs Ungerberg DAC 2009. Biodinamico di Respekt! liquirizia, cocco e cannella, coccoina e ribes rosso, bocca fresca sapida e profonda, bel sottobosco. 91

Carnutum
Altra regione piccolissima con poco più di 900 ettari di vigneto subito ad est di Vienna e a sud del Danubio, si compone in pratica di tre colline dedicate al vino: Leithagebirge, Arbesthlaer Hugelland e l’Hundsheimer Berge. Terreni rocciosi di gesso e loess; la grande influenza della pianura pannonica e del vicino lago Neusiedl danno condizioni ideali per la maturazione dello Zweigelt, solo di recente affiancato dal Blaufrankisch soprattutto sui suoli ricchi di limo dello Spitzerberg ai piedi dei Carpazi dove si ottengono vini delicati  ma sofisticati.
Artner Kirchweingarten 2009. Pepato e ricco di frutta rossa e nera  di bosco, tocchi boisé non ben integrati, sandalo e mandorla, bocca appena scomposta. 86
Trapl Spitzerberg 2009 Carnutum. Speziato, fruttato intenso e arancio rosso, bocca con tannino fine e agrumato. 88
Trapl Spitzerberg 2007 Carnutum. Più fine e rotondo, arancio e pepe, tannino un poco amarognolo. 84
Glatzer Bernreiser 2009. Appena vanigliato, florale e lieve erbaceo, bel frutto deciso, bocca ampia. 88
Payr Spitzenberg 2009. Scuro porpora, mirtilli e ribes rosso, tocchi citrini e zenzero, minerale e ricco di tannino, finale un poco cioccolatoso ma gusto profondo. 90

Oltre a questi, “pescati” nella sala dedicata al vitigno, ci siamo sorbiti pure la degustazione dei Blaufrankisch provenienti in esclusiva dalla DAC Mittelburgenland, sottozona del soleggiato e quasi mediterraneo Burgenland, piuttosto pianeggiante ma con un terreno ricco di löss che sopporta bene lo stress da caldo. Una zona che unisce idealmente Austria e Ungheria come tradizioni e coltivazioni. Oltre 2 mila ettari, più della metà coltivati a Blaufrankisch con qualità piuttosto costante, medio alta, ma con molti vini comuni e poche stelle. (MBG = Mittelbugenland, dopo l’annata abbiamo indicato dove disponibile il comune di produzione. es: Deutschkreuz o Neckenmarkt).

Bauer Pöltl MBG Reserve 2009. Fresco floreale, bel fruttato rosso e nero, bocca sapida croccante, fila via bene tutto sommato. 81
J.Heinrich MBG Reserve 2009. Legno un poco in evidenza, resina, tabacco e liquirizia, bocca appena burrosa, fresca e sapida, pepe e floreale. 83
Hundsdorfer MBG Dac Reserve 2009. Liquirizia e mirtillo, sfondo minerale, mandorla e anice, bocca fresca, corpo discreto nonostante alto alcol, bocca dinamica, profonda, bella. 86
Rotweingut IBY MBG Dac Reserve 2009. Leggera ossidazione e pepe, tabacco e noci, bocca migliore e più vivace, finale di bosco e liquirizia. 84
Rotweingut Lang MBG Dac Resrve 2009. Floreale pieno e intenso, fine e appuntito, mora in confettura e prugna, lieve amaro ma classico, pepe, fresco e con finale gastronomico. 85
Weingut Maria & Josef Reumann 2009. China e caramello, mirtillo, tabacco dolce, bocca corposa bella maturità, finale sapido e fruttato. 86
Rotweingut Prickler MBG Reserve 2009. Vegetale e croccante, lampone in confettura, lieve noce, bocca agrumata e incalzante, di bella energia. 85
Duschanek Johann 2008. Cupo e di confettura di frutta di bosco, bocca che macchia con acidità ancora alta e una certa eleganza. 84
Weingut Gager 2008 MBG Dac Reserve Deutschkreuz. Velo di smalto, note di pinot nero un poco crudo, bocca pimpante nell’equilibrio tra sapidità e frutta, finale tra tamarindo e liquirizia. 87
Weingut k+k Kirnbauer 2007 Reserve Deutschkreuz. Pepe e macis, rosmarino e mirtillo, bocca sapida ma poco dinamica, simpatico ma non molto emozionante. 83
Weingut Hans Igler Dac Reserve 2006 Deutschkreuz. Coccoina mandorla e ribes nero, floreale, liquirizia, bocca complessa e ricca con note di evoluzione interessanti, finale succoso. 87
Weingut Famile Weber Lutzmannsburg Dac Reserve 2006 Neckenmarkt. Intenso e profondo, frutta freschissima rossa e nera ben marcate, bocca ben dosata con tannino forzuto e avvolgente. 87
Weingut Juliana Wieder Blaufrankisch Reserve 2006. Amarena e pepe, salsa piccante, lamponi, bocca molto equilibrata, finale bevibile e fresco, decisamente adatto a tanti piatti. 88
Weingut Tesch Neckermarkt Blaufrankisch Selection 2004. Ciliegia sotto spirito e antiquariato, incenso e china, rabarbaro e miele di castagno, bocca in ottimo stato, croccante fresca, piacevolissima. 91
Winzer Horitschon Blaufrankisch Reserve 2000. Cipria e mughetto, note appena selvatiche, bocca un poco stanca ma l’acidità regge, ancora da tavola per piatti succulenti. 84

Come si è detto l’attenzione era grande, e altrettanto grandi le aspettative in termini di successo sui mercati. In quanto autoctono e spesso coltivato in maniera bioqualchecosa la proposta è (sulla carta) vincente, e potrebbe in effetti rappresentare qualcosa di completamente diverso per un mercato abituato a cloni di vini bordolesi. Qui siamo semmai più sul genere Pinot Nero ma con meno umoralità (anche quanto a  prezzi), e maggior costanza qualitativa. La durata nel tempo e i grandi picchi non ci sono, ma considerando che stiamo parlando di pochi anni di coltivazione con questo livello di impegno, le proposte sono decisamente incoraggianti. E per noi italiani, un temibile concorrente straniero per il nostro sangiovese che su certi mercati potrebbe soffrire di un vino che offre una qualità più certa e una riconoscibilità molto ben definita a partire dall’esclusività della coltivazione.

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

9 Commenti

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gianpaolo

circa 12 anni fa - Link

Mi pare che di Blaufrankish se ne trovi un po anche in Italia, sopratutto in Friuli, dove prende il nome di Franconia, se la memoria non mi inganna. In realta' l'Austria ha sempre prodotto vino in buona quantita', sopratutto per il consumo interno (Vienna se non sbaglio e' l'unica capitale europea a possedere una denominazione di origine), ma da qui a fare concorrenza all'Italia la vedo dura, se non altro perche' i vini se li fanno anche pagare prezzi premium, proprio per la richiesta interna e gli alti costi di produzione.

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armin kobler

circa 12 anni fa - Link

hai ragione gianpaolo, è il franconia, un resto della viticoltura comune austroungarica di allora, c'era anche da noi ed in trentino per esempio. mi fa piacere che andrea ci racconta da vienna e da quell'esposizione importante als hofburg che si svolge ogni due anni. però andrea, lo sai quanto io, cerca di mettere le umlaut! non le trovi sulla tastiera italiana, bisogna trovarli nel software, ma non esistono per motivi estetici. ;-)

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Andrea Gori

circa 12 anni fa - Link

parli come mio suocero ogni tanto Armin ;-) e se ti piace l'Austria, visto questi? http://www.intravino.com/assaggi/the-great-noble-sweet-wine-of-the-world-a-vienna-ma-tra-i-piu-grandi-vini-dolci-del-mondo-nemmeno-un-italiano/ http://www.intravino.com/assaggi/la-collina-dei-desideri-nussberg-e-il-vino-di-vienna-per-i-nostri-palati-terroiristi/ e http://www.intravino.com/assaggi/la-biodinamica-chiede-respekt-e-in-austria-non-e-difficile-ottenerlo-tecnologia-e-biodinamica-al-top/ in arrivo anche post su Gruner e Riesling (altra umlaut da mettere)

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armin kobler

circa 12 anni fa - Link

appunto, esegui i nostri ordini, sofort! ;-) tutti letti. come leggo quasi tutti i post di intravino (anche se non li capisco il contenuto di tutti, come quello circa l'abbinamento vino e musica e soprattutto i relativi commenti).

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TERROIR

circa 12 anni fa - Link

Wow ,che bell'evento,mi sarebbe piaciuto esserci. In "gita" l'anno scorso (di passaggio anche nel Wachau con ben altre soddisfazioni) ne ho portato a casa qualche cassa.Alla cieca col sangiovese c'è chi addirittura l'ha confuso anche se si trattava di campioni affinati in legno piccolo .Quasi tutte le aziende per i loro vini di alta gamma ricorrono ai vitigni internazionali...assomigliano ai toscani anche in questo...purtroppo , ma come hai ben segnalato il blaufrankisch va in purezza e qui mi si potrebbe aprire un capitolo a parte col Sangiovese...ehm ehm A me è piaciuto particolarmente il Biiri riserva 2009 di Hans Higler (una cantina fantascientifica, purtroppo ho esplorato solo il mittelburgenland) un anno dopo è in crescendo e di bella finezza ed il loro blaufrankisch base ,ricordo poche altre volte in cui ho speso 8 euro così bene in una bottiglia di vino... Complimenti per l'articolo e per la bella opportunità che hai avuto.

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Nereo Pederzolli

circa 12 anni fa - Link

bravo! raramente ho letto una recensione così completa. caro andrea, dopo l'austria il bf lo trovi in trentino. ci sono dei giovani che lo 'recuperano' assieme ad altri vitigni dell'impero austroungarico. quando noi trentini eravamo ancora legati all'... umblauttttt! e con mio nonno assaggiavo lo sweigelt di stravino. spesso confuso con schiava. avevo 5 anni. e me lo ricordo ancora....

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Mauro ArdeCore

circa 12 anni fa - Link

Anche nella bergamasca si trova con relativa facilità, con il nome di Franconia. Alcune cantine, tra cui quella Sociale bergamasca lo vinificano in purezza...risultati non eccelsi, ma comunque dignitosissimi.

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Luciano

circa 12 anni fa - Link

Mah...io l'Ungerberg l'ho provato, e trovo che costi una esagerazione rispetto a quanto dà. E soprattutto rispetto a tanti onesti sangiovese in purezza.

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Andrea Gori

circa 12 anni fa - Link

sul prezzo non si discute, siamo davvero troppo alti...però almeno la qualità c'è! sia rispetto agli altri blaufrankisch che in assoluto

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