Birrovagando in Italia | Propositi di viaggio per il 2010

di Manuele Colonna

birrelogo
Il boccale di birra nasconde spesso storie e personalità di artisti inconsapevoli di esserlo. Viaggiare in cerca dei birrifici artigianali italiani amplia di gran lunga l’orizzonte del prodotto stesso. Prima che esplodesse il “fenomeno” birra, chi si gettava in questo mondo faceva un salto nel buio, mosso solo da passione e ricerca di una convivialità creativa. “Faccio birra per me stesso” o “faccio la birra che mi piace bere” sono le frasi topiche, quelle che distinguono i birrai seri dagli improvvisati. Negli ultimi anni il mercato si è aperto e come accade quando fa capolino la possibilità di fare business, sono purtroppo fioriti anche produttori senza alcuna passione.

Fortunatamente, i birrai della prima ora hanno visto ripagati i loro sforzi grazie a una domanda crescente (talvolta superiore all’offerta), anche se spesso è difficile riconoscere i prodotti con un’anima da quelli standardizzati e appiattiti sulle mode di turno. E’ opinione comune nel mondo che l’Italia sappia ormai regalare personaggi birrari di primissimo piano, al livello dei più blasonati stranieri. In vista del nuovo anno, ci preme darvi qualche dritta per una scampagnata-visita istruttiva-bevuta in compagnia, citando alcuni dei birrifici per noi meritevoli di visita, dove la conoscenza dell’uomo aiuta a capire meglio la birra – reale espressione della personalità, come accade coi grandi artisti.

Potremmo iniziare il nostro giro con la visita a Riccardo Franzosi, nel suo birrificio di Montegioco (Alessandria), iniziando a sorseggiare le sue splendide birre mentre ci mostra le botti di legno piccolo (barrique di barbera) ma anche le spezie e la frutta che utilizza per le sue creature, spesso provenienti dall’orto del contadino vicino. Territorialità, prima di tutto. A occhio, troverete sicuramente Riccardino con la sua salopette – un pò stupito che siate riusciti a trovare il suo birrificio (una cascina dispersa nel nulla) – e potrete godere di un pomeriggio indimenticabile in compagnia di un ragazzo semplicemente brillante, in grado di rovescarvi completamente la vostra comune visione delle birre, con un assaggio della Quarta Runa alle pesche di Volpedo o delle sue birre aromatizzate alla salvia. Un personaggio che vorrei sempre trovarmi accanto al risveglio (preferisco mia moglia, sia chiaro): la giornata sarebbe sicuramente più divertente, anche se il mio fegato ne risentirebbe.

Continuando il giro in Piemonte, d’obbligo la visita al Troll di Vernante (Cuneo), dove l’instancabile Daniele Meinero è sempre a caccia di nuove spezie, erbe e radici – durante le sue passeggiate fra le colline delle Langhe – per impreziosire birre di cui è al contempo produttore e primo consumatore, insieme al socio Alberto Canavese. Altra tappa imperdibile in una terra storicamente votata al vino è la sperduta Piozzo, regno di Teo Musso e del Birrificio Baladin: conquistare una così larga fama internazionale partendo da qui non è roba da poco. La sosta per la notte nel relax di Casa Baladin è fortemente consigliata.

Lasciando alle spalle lande sperdute e dirigendosi verso la città, a Milano l’appuntamento è in via Adelchi al Birrificio Lambrate, brewpub dei fratelli Sangiorgi. Avvolto da un’atmosfera che esprime al meglio il carattere popolare della birra, alquanto caotico durante l’aperitivo, il locale è pieno di gente davvero singolare davanti e dietro al bancone, personaggi che di certo non annoieranno le vostre visite, accompagnate dalle loro ottime birre. Se avete la puzza sotto al naso non è il luogo per voi, e probabilmente la birra non è lo spirito che fa al caso vostro.
Altre tappe lumbàrd sono a dir poco imperdibili: penso al Birrificio Italiano, con le creazioni di Agostino Arioli, al Bi-Du di Beppe Vento e a l’Orso Verde di Cesare Gualdoni, luoghi in cui scoprire birre e uomini autentici che valgono il viaggio.

Scendendo fino in Toscana non si può trascurare Moreno Ercolani – entusiastico appassionato degli anni ’70 – di Olmaia e Gennaro Cerullo, napoletano trapiantato, padre delle birre Amiata. Trovare i loro birrifici è già un’impresa ardua, ma state certi che verrà ripagata da un boccale di buona birra e dal paesaggio circostante. Il tour italico finisce dalle parti della mia Roma, precisamente in quel Borgorose dove nascono le creazioni di Birra del Borgo di Leonardo Di Vincenzo, ai vertici delle classifiche di apprezzamento internazionali trainate della ReAle.

Il mondo della birra è tanto affascinante quanto i mastri birrai che lo animano. Lasciando l’Italia potremmo seguire i Maestri belgi, immergerci nei paesini tedeschi della Franconia (pensavate mica che, in Germania valesse l’equazione birra=Oktoberfets?), bere una Urquell non filtrata al Na Parkanu di Plzen o sprofondare in una pinta al Wenlock Arms di Londra… Ma queste sono già altre storie da raccontare nel 2010 dei birrafondai.

Buon anno!

6 Commenti

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La linea dell'inutile (Mauro)

circa 14 anni fa - Link

bella raccolta di link :-) grazie !

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Mauro Mattei

circa 14 anni fa - Link

..adoro le birre di Troll! Il 24 ho pre-aperitivato con la loro Saison! Veramente interessante in quanto a gamma olfattiva! :-)

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nicola a.

circa 14 anni fa - Link

Fan della ComunAle di Birra Amiata

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schigi

circa 14 anni fa - Link

Come sei stato beerally correct!

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camping italia

circa 14 anni fa - Link

Sto cercando itinerari per camper...mi interessa l'idea di "Birrovagando"? dove andreste in italia?

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camping italia

circa 14 anni fa - Link

Conosco la birreria del Troll, ottime le birre e anche le torte:)

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