Anteprime Toscane 2010 | Tutto il Chianti Classico minuto per minuto (G-V)

di Andrea Gori

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Seconda parte degli assaggi di Chianti Classico fatti durante l’anteprima 2010. La prima parte qui.

San Giusto a Rentennano Amarena e ciliegia matura ad aprire le danze. Poi sensazioni floreali “carnose” che rimandano alla viola. In bocca il vino è armonico, dolce e suadente. Tannino perfetto e sapidità incisiva tesa a sostenere la materia. Grandissimo. 92
Grasso Roberto Poggioriccioli (botte) – La fase olfattiva risulta essere un pò pesante, quasi smaltata. Meglio in bocca, nonostante l’eccesso di polpa. Piacevole la chiusura (sottobosco). 76
I Sodi – Naso marcato da una sensazione croccante di frutti rossi (lampone e fragolina di bosco), sfumature di lychees, rosa e pesca. Bella sapidità e tannino delicato. Pregevole. 84
Il Palagio – Inizialmente a farla da padrone è la spiccata florealità; poi fanno capolino la ciliegia, il tabacco e la radice di liquirizia. La bocca è dinamica, torna la frutta e  l’acidità va a sottolineare un’ottima bevibilità. 85
Isole e Olena – Overture di fiori rossi e gialli (rosa e ginestra), poi un’intricato e stuzzicante melange di pesca e arancia. L’entrata in bocca è da fuoriclasse: lieve ma piena. Un esempio di eleganza e  completezza. 91
I Fabbri – L’olfattiva è marcata da una nota alcolica abbastanza evidente (frutta sotto spirito). Emergono anche sensazioni di terra e humus. La bocca è sapida e scattante. 85

Le Macie– bella e austera l’etichetta black&white, naso reticente ma bocca viva e vitale tipica di gaiole non priva di morbidezza, Lampone e fragola, finale di liquirizia, sapidissimo. 87

Lornano (botte) – Portandolo al naso ci colpisce un frutto denso, molto maturo. Peccato per una leggera imperfezione olfattiva che mina l’integrità delle percezioni. In bocca, pur non avendo spigoli, sfoggia un’adeguata e stuzzicante sapidità. 82
MonteBernardi Retromarcia – Apre pieno e complesso con ricordi di fiori appassiti e ciliegia. Tuttavia la qualità dell’assetto olfattivo è  frustrata da note di legno e di tostatura un filo sopra le righe. Bocca gustosa anche se “rimpicciolita” da note amarognole insistenti. 77
Montecalvi – Il naso è cupo. L’olfazione è caratterizzata da note di confettura (frutti di bosco, in particolare mirtillo) e sensazioni poco eleganti che ricordano la gomma bruciata. La fase gustativa dà respiro al vino, apparendo meno calda e meno compressa . 78
Monteraponi – Annusando il bicchiere ci compiacciamo immediatamente della bella tipicità territoriale: fiori e pietra, in pieno stile Radda. Ampliano la sfera dell’olfazione note di visciola e agrumi. L’assaggio non tradisce le aspettative: bella struttura e freschezza da vendere. 88
Monterotondo Vaggiolata – E’ un vino che mostra un assetto tradizionale. Il naso è accarezzato da note di viola e fragola ed è percorso da una piacevole sfumatura di tabacco. In bocca è immediato, confortevole. Da applauso è la grana del tannino, calibrata perfettamente. Una gradita conferma. 87
Podere Terreno – Mostra subito il suo limite, tirando fuori sensazioni che spaziano dal sovramaturo al legnoso. Guadagna qualcosa al momento dell’assaggio grazie ad un piacevole finale. 78
Poggio Bonelli – Un chianti dai tratti olfattivi stranamente evoluti: note eteree, ricordi di rabarbaro e caramella d’orzo. Al palato appare un pò scomposto. 78
Poggio Torselli – Naso interessante, dal tratto austero e sassoso. Peccato entri in bocca disarmonico e spigoloso. Il vino riesce a salvare qualcosa in “zona Cesarini” sfoggiando, in ultima battuta, una bella nota di amarena. 79
PoggioPiano – Un vino dall’olfazione ampia e piacevole. Ricordi di visciole, fragola in confettura, tabacco e lieve sfumatura di cioccolato dolce. Bocca composta, morbida ed invitante. Sul finale il vino si distende grazie ad una bella sapidità. 88
Querciabella – Troviamo nel bicchiere sensazioni profonde e tipiche che ricordano la viola e  la pietra. Bocca dinamica e pulsante. Bel tannino vivace. 87
Rocca di Montegrossi – Se dovessimo prenderci la briga di indicare un vino – fra quelli in degustazione – che esprima nella maniera più efficace la tipica sensazione di viola, ci troveremmo a scegliere questo. Oltre la sensazione floreale, altri profumi vanno a marcare la fase olfattiva: arancia, tabacco, note balsamiche, anice e una tangibile verve minerale. L’assaggio vibra, leggero e verace. Ottimo. 90
Ruffino Santedame (botte) – Naso che racconta  subito ricercatezza e tecnica. Emergono sensazioni ben delineate di fiori (ginestra e viola), pesca e tabacco. Il vino perde un pò di slancio al momento dell’assaggio, mostrando una leggera mancanza di “forza”. Caspita, un bel bere però! 87
Setriolo (botte) – Nel bicchiere si mostra scuro, profondo. Stesse sensazioni le troviamo al naso: confettura di mirtillo e amarena, sfumature di rabarbaro, liquirizia e ferro. In bocca mostra una bella complessità. Non stanca. 86
Casuccio Tarletti – Bel naso “gambelliano” marcato dalla ciliegia, dal tabacco e da note di arancia. Un vino di bella struttura che si esprime con un tratto elegante. Finale ricco. 87
Tenuta di Nozzole Nozzole (botte) – Un chianti che si farà. Naso intenso e penetrante, un filo compresso in questa fase. La materia che si avverte al naso si risolve positivamente in bocca grazie ad una frizzante acidità. Naso vs bocca = 1 a 2 (al momento). 82

Terrabianca Scassino
– bel naso fine e floreale, molto raddese come mineralità, bocca lieve e sempre delicata di fragola lampone e viola, ottimo 86

Tenuta Villa Trasqua – Un vino che colpisce immediatamente per la freschezza. Naso vibrante  con note di succo d’uva e fragola, spremuta di agrumi, rosa canina, lavanda e melograno. Bocca altrettanto dinamica grazie all’acidità e ad un tannino di gran classe. 90
Val delle Corti – Il naso si apre su sensazioni delicate, appena accennate. A completare la nota fruttata ricordi di tabacco e ferro. Bocca appena magra, ma eccellente per bevibilità. 85
Vallone di Cecione –  L’olfazione è carica, ricca e potente. Snocciola una bella gamma di riconoscimenti: fragola,visciola, frutti di bosco e tabacco da pipa (fra gli altri). Buona la persistenza che insiste su note fruttate. 83
Villa Cafaggio – Un chianti meno esplosivo del solito, quello proposto quest’anno. Fra gli altri riconoscimenti mettiamo sugli scudi una confettura di lampone e more. La bocca è piena e dinamica. 86
Villa Calcinaia – La fase olfattiva è ricca e serrata, marcata da una sensazione di polvere pirica. In bocca il vino ha un’entrata decisa e soddisfacente, sensazioni facilmente riconducibile alla zona di provenienza delle uve (Greve in Chianti). 84
Villa Cerna – Nel bicchiere troviamo una bella nota floreale che ci rimanda ai ciclamini e alla lavanda fiorita. Il frutto è scuro (amarena) ma corredato da un percettibile mineralità. Bocca vivace e tannino elegante. 85
Villa del Cigliano, Cigliano – L’olfazione verte su sensazioni carnose ed avvolgenti: fiori scuri, amarene e liquirizia. Notevole l’approccio gustativo che riesce a raccontare un coinvolgente intreccio di polpa e sapidità . 87
Villa Mangiacane – Un Chianti in cui si alternano sensazioni tipiche e piacevoli (lavanda, ciliegia e fragola) ad altri riconoscimenti oggettivamente meno eleganti (sensazione “bruciata”, affumicatura). L’assaggio pur sorretto da una bella sapidità, non trova progressione e il vino si arena a centro-bocca. 77
Villa Montepaldi – E’ un Chianti estremamente semplice. Naso regolare ma poco profondo. Bocca magra e persistenza limitata. 75

[Grazie a Mauro Mattei per l’editing delle note di degustazione]

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

3 Commenti

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TERROIR

circa 14 anni fa - Link

2008 di livello medio,naso che ricorda a mio avviso il 2005 agli esordi...anche se chi sa lavorare ha proposto un valido prodotto di questa difficile annata.Più soddisfazione dalle riserve 2007,tanta roba,Riecine,Monsanto,Felsina(attendendo il Rancia che nell'annata 2006 presentata è in gran forma) e MonteRaponi "Campitello" (grandissime aspettative per l'uscita ahimè a settembre) su tutti.I 2009 da botte no comment...divertente ma non mi esprimo troppo presto.Dimenticavo le personali soprprese: monte Bernardi tornato ad un ottimo livello e Candialle (presentava ancora il 2007).

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