Quattro birre per affogare San Valentino con nonchalance
di Marco PionDisclaimer: questo articolo è scritto al maschile, genere di cui più o meno faccio parte. Non vuole essere sessista o discriminante, quindi care lettrici volgetelo al femminile, perché anche voi oggi, magari, soffrite.
Lo ammetto: sono uno di quelli che quando pensa a San Valentino pensa alla nota strage di mafia del 1929 piuttosto che a quella roba lì dei baciperugina. Nonostante questo oggi voglio pensare alla categoria che soffre di più questo giorno: coloro che feriti ed amareggiati cercano conforto ed oblio in una birra, perché “anestetizzati da una stronza” (cit).
La birra italiana scelta per dimenticare è la Draco del Birrificio Montegioco: risultato garantito anche dalle vittime, illustri o meno, che ha mietuto negli anni; alcuni sono stati anche recidivi!
E’ un barleywine atipico: prodotto con aggiunta di sciroppo di mirtilli in fermentazione è una birra potente e complessa ma dalla incredibile facilità di bevuta. Gli 11% sono completamente mascherati e la birra tiene compagnia nei bicchieri fino al definitivo, e spesso repentino, spegnimento del bevitore. Birra ideale da dimenticare in cantina, col passare degli anni assume rotondità e complessità ancora maggiori.
Dose consigliata: sopra al litro va bevuta direttamente a letto, già in pigiama.
La birra belga ideale per non pensare e dimenticare è la Dulle Teve del birrificio De Dolle. Il nome significa letterelamente “cagna pazza”, e avete già capito tutto. Nel brassare questa Belgian Strong Ale, o Triple come viene definita per il mercato USA, viene fatto largo uso di zucchero candito che ne aumenta la gradazione e garantisce l’effetto-bastonata. Ha tutto quello che vi aspettate da una birra belga di alto tenore alcoolico: di color aranciato è molto secca con un buon taglio d’amaro che invita ad un altro sorso, finchè ce la si fa… In più è fatta da dio, letteralmente.
Dose consigliata: già la seconda bottiglia è dura, poi è tutta discesa. Il mal di testa di domani ci ricorderà che siamo nati per soffrire.
La birra tedesca ideale per questa giornata è la Tiberator di Gänstaller-Bräu, piccolo birrificio della Franconia ma di qualità elevatissima. Questa birra è una Doppelbock, e dato che bock è il caprone, avete capito che le corna un po’ c’entrano…
Questa lager molto forte si presenta poco carbonata e vellutata in bocca, con note dolci di miele e leggero caramello, molto poco amara e con un finale secco che maschera l’alcolicità e invita alla bevuta. Una qualsiasi Doppelbock potrebbe fare lo stesso effetto, ma con meno piacere.
Dose consigliata: un paio di mass (boccali da un litro) e via per il Nirvana.
Concludo con una birra americana, molto diversa per stile e tipologia dalle precedenti: la Older Viscosity di Port Brewing. Perchè, anche se si vuole cadere nell’oblio, è meglio farlo con classe, e questa birra ne ha a palate. E io questa birra la amo! E’ una muscolare e deliziosa birra scura invecchiata 6 mesi in botti di Bourbon (Heaven Hill Distillery). Più dolce di una Imperial Stout, più “caffettosa” di un barleywine, più etilica di una Strong Ale, la Older Viscosity ha un segreto inconfessabile: l’equilibrio. Come Cassius Clay picchia forte ma danza ed è bella da vedere, come Halle Berry; vi farà assaporare un po’ di gioia che si diluirà in un etilico che non perdona.
Dose consigliata: una è anche troppa, ma ti porta del paradiso etilico. Non sprecatela per la stronza di cui sopra, tenetela in cantina per condividerla con “quella giusta”.
Alla fine siamo tutti un po’ romantici, quando scendiamo in cantina.
11 Commenti
Leonardo
circa 12 anni fa - LinkDella serie: una birra per ogni occasione, mi viene in mente una birra a edizione limitata del birrificio scozzese BrewDog. Una sorta di birra di Natale creata con lo scopo di dare un sostegno agli odiatori delle feste e che si chiamava "There is no Santa" (Babbo Natale non esiste). Un nome un programma. In realtà non aveva nulla a che fare con le classiche birre di Natale belghe. Era di fatto una stout aromatizzata con cacao e zenzero. Una comfort beer da bere davanti al caminetto. Chissà se hanno fatto anche una birra di San Valentino...
RispondiGiacomoPevere
circa 12 anni fa - LinkIo sarei andato di "Tactical Nuclear Penguin" 32%vol. per una morte celebrale sicura. Purtroppo la "Sink The Bismarck!" non la fan più, 41% di alcol, praticamente come scolarsi una grappa. :D
RispondiTyrser
circa 12 anni fa - LinkIl problema è riuscire a bere più di un centilitro....
RispondiGiacomoPevere
circa 12 anni fa - LinkIl problema è riuscire a berla. :) Avrei bisogno di un vero atto di coraggio per berne un sorso, magari è buonissima, ma 30+ gradi in una birra mi intimoriscono un pò...
RispondiINDASTRIA
circa 12 anni fa - LinkSecondo me non è affatto male. ma aggredisce più di uno scotch
RispondiJade
circa 12 anni fa - Linkniente Patela? eppure ci starebbe daddio.
RispondiTyrser
circa 12 anni fa - LinkGuarda era la mia seconda scelta. Soprattutto per il fatto che ha pure un nome evocativo, e me ne tengo spesso alla larga. Ho scelto la Draco perchè l'ho vista spegnere con costanza un sacco di bevitori di spessore (sì anche io). Comunque la Patela del birrificio Troll è sicuramente una delle birre da spegnimento immediato, very dangerous. Anche la Rebelde del birrificio Orso Verde fa il suo, per i fan del luppolo.
RispondiINDASTRIA
circa 12 anni fa - LinkLa older mi ha dato la "mazzata" proprio recentemente! Equilibrita non saprei, ma ottima per lo scopo ed in generale.
RispondiRomadabere
circa 12 anni fa - LinkPer stordire la/o "stronza/o di turno" e farla cadere di nuovo tra le tue braccia: Mikkeller Texas Ranger Barrel Aged. Dicono che il peperoncino sia un afrodisiaco naturale, e qui ce n'è a quintali. Per dimenticare: Boon Foeder Lambic. Lambic da 10 gradi alcolici. Ti aspetti una cosa leggerina, sui 5, massimo 6, invece te ne arrivano addosso 10, anche se non li senti. Un po' sgraziato, ma il risultato è garantito. Alternativa agrodolce: un bel sidro di Gwatkin, mediosecco, da 7 gradi e mezzo dichiarati, zero percepiti: lo Yarlington Mill. In questo modo la vittima della/o "stronza/o di turno" annegherà i suoi dispiaceri in un bel succo di mela dolciastro che ti condurrà in breve tempo e in maniera del tutto inaspettata nell'oblio totale. Si, l'alcol c'è, ma non si sente. Annegamento brutale: Mikkeller Black. Diciassettegradiemezzo di puro catrame, nero come la pece, denso come un dentifricio. Farà buio in men che non si dica.
RispondiMarco Pion
circa 12 anni fa - LinkLo scopo non dovrebbe essere quello di stendere la pulzella ma quello di dissolvere nell'alcool il di lei (triste) vivido ricordo :-) E comunque io sarei fregato: le donne con cui bevo assorbono senza fare neanche un plissè.
RispondiTommaso Farina
circa 12 anni fa - LinkLa birra di San Valentino è e deve essere la Samichlaus!
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