Profilo utente

Stato:
Nome: Paolo Rusconi
Membro da: 2010-07-07 18:48:41
Website URL: http://www.facebook.com/profile.php?id=100000436832831
Chi sono:

Facebook profile [ Add as friend ]
 

Commenti degli utenti

  1. Cose che fingevamo di non sapere: il vino contiene latte, uova e derivati

    Vi è mai capitato di assistere alla “preparazione” di un vino da parte di enologo? A me si.
    Dalle vasche si prelevano delle brocche di vino, si fanno svariati tagli servendosi di un cilindro graduato.
    I vari campioni si servono in normali bicchieri da degustazione, si annusano e assaggiano.
    A questo punto esce fuori la magica 24ore con circa 200 boccettini, manca di sapidità? 2 gocce di NaCl, e via di seguito con aroma prugna, aroma ciliegia, glicerina, enotannino, acido ascorbico, acido citrico, zuccheri pesanti etc etc etc

    Queste aggiunte io le chiamo ingredienti, ovviamente legali, ma non mi spiacerebbe si ritrovassero in etichetta.

    PS il vino in oggetto era un rosso in vendita in enoteca tra gli 8 e i 10 €

  2. Villa Favorita | Così parlò Angiolino Maule: a cosa serve l'Associazione VinNatur

    @ francesco, alla prima domanda rispondo me lo hanno detto e ho visto.
    I nomi quando pubblicherete i positivi alle analisi.

  3. Villa Favorita | Così parlò Angiolino Maule: a cosa serve l'Associazione VinNatur

    A vinnatur c’erano produttori che usano diserbo chimico.
    Tanto di guadagnato se le sostanze che usano non lasciano residui.

  4. Villa Favorita | Così parlò Angiolino Maule: a cosa serve l'Associazione VinNatur

    Francesco, senza nessun spirito polemico,come la mette Vinnatur con i partecipanti che usano diserbo chimico?

  5. Sorgentedelvino live 2012 | Vini naturali ad Agazzano per amateur, con puzze o senza. Molti senza

    Un classico da solforosa aggiunta in ambiente fortemente riducente…

  6. Haiku | Quando meno te lo aspetti, Castello di Ama fa un Supertuscan

    Lasciando perdere l’uvaggio, quello che che stona è “grand vin” attribuito dall’azienda al proprio prodotto. Solitamente tocca ad altri attribuire l’aggettivo “grand”, ovvero alla critica, agli appassionati, agli operatori e perchè no ai colleghi vignaioli.

  7. Sorgentedelvino live 2012 | Vini naturali ad Agazzano per amateur, con puzze o senza. Molti senza

    in altri tempi erano considerato rumore Frank Zappa, i Pink Floyd, i Clash, Nina Hagen…
    … chiaro che i vini non debbano puzzare, ma sono disposto a scambiare qualche imprecisione olfattiva con la bocca di questi vini, quel ritorno alle origini che fa si che il vino ritrovi il suo posto da principe della tavola e non sia più relegato al tavolo di degustazione tecnica tutta profumi e bottiglie che si fatica a terminare…
    giusto per non citare i soliti noti, dove erano le puzze negli aglianico di Musto Carmelitano, in quelli di Grifalco o del Cancelliere?
    se qualcuno mi dice che puzzano i vini di Andrea Zanfei, Cerreto Libri, vada a farsi tarare il naso ;-)
    o il pinot nero “Cuna”… i vermentini di Andrea Kihlgren…

  8. Sorgentedelvino live 2012 | Vini naturali ad Agazzano per amateur, con puzze o senza. Molti senza

    Come sulfureo intendi uova marce (acido solfidrico)?

  9. Monteverro e il sogno di Capalbio | Quale terroir per la bassa Maremma?

    mah…
    e le uve del territorio, ansonica e alicante in testa?

  10. Il Paradiso non può attendere. Se è quello di Manfredi, poi

    La più bella visita in cantina del 2011. Bella zona, grandi vini, ma soprattutto gente vera.
    Un grande abbraccio a Florio e famiglia.
    http://www.facebook.com/photo.php?fbid=330985686925990&set=a.146083752082852.21982.100000436832831&type=1&theater

  11. Lieviti indigeni: e se avessero ragione gli ultras del vino naturale?

    Penso sia dovuto a 2 fattori, primo fatti precedentemente in vigna, secondo la qualità delle uve che si vinificano.
    Un bel tavolo di cernita aiuta moltissimo a far finire le fermentazioni, ma soprattutto a far si che non se ne inneschino di anomale.

  12. Lieviti indigeni: e se avessero ragione gli ultras del vino naturale?

    Per la miseria ma non provate mai a far fermentare delle uve schiacciate? la prossima stagione vi pigliate 10 kg di uva la schiacciate e la infilate in qualche boccia di vetro della passata di pomodoro, lavate e sterilizzate per benino.
    Spettate e partiranno le varie fermentazioni naturali… osservate le differenze al naso e in bocca, eppure si tratta della massa di partenza… il ceppi di lieviti che faranno il loro (sporco) lavoro saranno diversi di boccia in boccia… ma saranno solo lieviti dell’uva.
    E per questo che non mi piaccione le selezioni in toto, comprese quelle dei lieviti isolati in cantina, annullano le differenze tra le annate.

  13. Jonathan Nossiter, GQ, Dissapore, Casale del Giglio, prezzi e ricarichi. Due o tre cose che so di loro

    Andar per ristoranti e trovare chicche a costi abbordabili è una gioia. Mica son ricco ma 50 € per una Barolo di Bartolo 90, perfettamente conservato, li spendo volentieri.
    Oppure nella trattoria fuori casa mia, mi bevo una Macchiona della Stoppa a 15 €. (in questa trattoria etilometro o non etilometro i tavoli sono pieni di bottiglie vuote).
    Altrove (sempre una trattoria vicino a casa mia) Etna rosso di Benanti 28 €… arrivo a pensare che la cassa, unica acquistata 4 anni fa, sia ancora tutta in cantina…

  14. Il Vangelo secondo Bressan

    Un pochetto di chimica di base.
    Bruciando zolfo si produce SO2, ovvero anidride solforosa, che è un gas irritante molto solubile in acqua e quindi anche nel vino che non è che una soluzione acquosa.

    (Il buon Fulvio quindi potrebbe pure avere ragione ;-) )

  15. Francesco Guccione e una storia di famiglia che dobbiamo conoscere

    A Francesco un abbraccio fraterno. Riesco solo ad immaginare, forse, il suo dolore nel dover metter in pubblica piazza questa storia personale.
    Qua non è questione che un vino sia da tre bicchieri o faccia cagare, ma di vite vere e vissute.
    A me non interessa a quale grado di giudizio sia giunta la magistratura, nemmeno mi interessa di vedere il cartello.
    Non so quanti di voi abbiano varcato la porta di un carcere per visitare un parente, l’ho fatto e non l’auguro a nessuno. Li dentro si muore e basta e quel che forse è peggio si muore nell’indifferenza più totale.

    A Marco, solo due parole schiette. Non si può dare addosso alla magistratura per in alcuni casi e difenderla a spada tratta in altri. I magistrati sono uomini e come tali soggetti ad errore, sempre sia si tratti di metter al gabbio 2 ragazze notav o di condannare per associazione mafiosa.

    A tutti: i terreni sono stati sequestrati a Leoluca Guccione, non a Francesco o a suo Fratello Manfredi.

  16. Tre Bicchieri | Emilia Romagna, Sardegna, Trentino e, cadeau, Umbria (bonus: Liguria)

    Meglio tremila su 6mila, che tremila su 6milioni.
    In ogni caso, finora, liste parecchio noiose. Dove è finito il gusto della ricerca?

  17. Fino a che punto possiamo dire civilmente che un vino fa davvero schifo

    un esempio: pinot bianco 2008
    Colore: paglierino torbido, rifermentazione evidente.
    Naso: pare di metterlo in una lavatrice piena di panni bagnati lasciati dentro una settimana.
    Bocca: indecentemente acida, al posto del frutto trovi “last al limone” mescolato con una dolcezza da zucchero non svolto ben al di sopra del consentito.
    Immediatamente lavandinato, gorgoglii di protesta da parte dello scarico.

    oppure

    BdM 06
    Colore: Violaceo, quasi livido.
    Naso: peperone verde acerbo, erba marcia, rovere affumicato.
    Bocca: piatta, molle, staticamente amara. Ritornano per via retronasale la marmellata di peperone e il rovere affumicato, finale lungo (purtroppo) sempre su queste note.
    Immediatamente lavandinato, gorgoglii di protesta da parte dello scarico.

    ____________________________________________

    Domanda: qui siamo nella norma della critica enologica o cadiamo nel penale?

    PS nomi dei vini a parte sono note reali.

  18. Dubito sia amore ma Vinitaly 2012 strizza l'occhio ai produttori naturali di VinoVinoVino e VinNatur

    Gentile Vinnatur (Francesco o Angiolino non so),
    nell’ambiente dei vini naturali sanno tutti che Angiolino è stato ripetutamente contattato anno dopo anno sia da componenti di Viniveri che da componenti di Renaissance per l’organizzazione di un evento comune.
    Le due suddette associazioni a Cerea hanno invitato per tempo anche l’organizzatore di Villa Favorita e quindi l’occasione di ricompattamento c’è stata ed è esclusiva responsabilità del sig. Maule se non si è verificata.
    Oggi le cose sono diverse e una parte di quel gruppo entra a Vinitaly, cosa che non considero positivamente, ma cortesemente, sig. Vinnatur, non faccia finta di essere l’organizzatore disponibile a un incontro quando non è mai stato così per anni e anni. Avrà le sue buone ragioni e potrebbe esporre quelle invece di accusare gli altri di mancanza di spirito di collaborazione.
    Negli spazi (enormi) di Cerea avrebbe anche potuto continuare a guadagnare i soldi che le servono per portare avanti le “sue splendide cose” come dichiara nella sua pagina Facebook:
    “Noi rimaniamo gruppo indipendente. Questo ci permette di fare molte splendide cose che altrimenti sarebbero impossibili sviluppare!”

  19. Al netto dei personalismi, Angiolino Maule ha qualcosa da dire sui vini naturali territoriali

    Bruna per favore basta con sta cosa dei vini chimici stabili e perfetti. Di vini chimici schifosi fino in fondo, da qualunque parte li guardi, è pieno qualunque scaffale di supermercato o enoteca. Così come ci sono biologici o biodinamici, terribili sia all’assaggio che come etica.
    Come dici tu è l’uomo che fa il vino, tuo padre poteva specchiarsi tranquillamente dentro il bicchiere. Il suo moscato, bevuto da te, ne è la prova.

  20. Al netto dei personalismi, Angiolino Maule ha qualcosa da dire sui vini naturali territoriali

    Marco, abbiamo bevuto qualche volta insieme, un poco penso di conoscerti. Sia per me che per te è un fatto di priorità. Diverse.
    Tu dai centralità al bicchiere, al lato edonistico, io do più spazio a quella che è la coltivazione pulita.
    Questo non toglie che spesso, forse anche troppo spesso, ci troviamo in accordo su un vino.
    Come fanno un Vigna d’Alceo, un brunello delle Chiuse a non metterci d’accordo? Siamo vecchi, anche un poco rincoglioniti, ma un bicchiere di vino lo sappiamo ancora distinguere da una accozzaglia di prodotti chimici da vigna e/o cantina.
    Tu nell’industria alimentare ci lavori ancora, io dopo trent’anni mi son rotto i coglioni. Sia io che te tu, sappiamo quali siano i processi in campo e in fabbrica, e quale sia lo scopo ultimo di questi gruppi industriali.
    Ma torniamo al vino… quello dove non si gioca al “piccolo chimico”.
    Arpepe piace ad entrambi e parecchio. Isabella ed Emanuele fanno del loro meglio su quella terra, pur lavorando in convenzionale. Ed è un meglio molto importante.
    I vini “arcaici” di Lino Maga, avercene. Sanno darti una istantanea del vignaiolo, sono il racconto della Storia di una terra.
    Fare vino “buono, sano e giusto” è arte. Qualunque mezzo si adoperi, corni di vacca o lotta integrata. E’ conoscenza dei limiti e delle bellezze tuoi e della tua terra. E’ un percorso personale, una strada senza fine (prova a pensare a Josko).
    Una cosa sola è indispensabile, da parte di chi il vino lo così come da quella che il vino lo beve. L’onestà intellettuale.

  21. Miti che crollano | La puzza di petrolio nel riesling è un difetto, non un diritto

    Domenica me vo a bere qualche boccia brettata e magari anche con la volatile altina.
    Se vi va potremo ripetere a bocce coperte e opportuni ringer, giusto per vedere che ne esce.

    Ad ognuno la propria croce.

  22. Ho conosciuto Fulvio Bressan e non sono morto (ma fossi nel Collio starei attento)

    Ciao Fulvio,
    a pochi passi dalla tua cantina, oltre al diserbo ci sono molti impianti irrigati, sia con impianti a goccia che con i ruotoni da mais. Gli impianti a goccia sono spesso equipaggiati con tubi venturi per aspirare e mettere nell’acqua qualcosa.

    In quanto ai risultati analitici a me non servono, basta bere una boccia delle tue che magari si esce allegri, ma mai con un mal di testa o un bruciore di stomaco. ( e non solo perchè te il vino lo vendi pronto da bere)

    Un abbraccia a te e Yelena, un saluto al piccolo e a Nereo

  23. Non regalare Rocce Rosse 1999 di Ar.Pe.Pe. a chi cerca vini confortanti

    Non regalarei il Rocce Rosse 99 ( me lo tengo e, non degusto, bevo)
    ma altri vini di Arpepe possono essere regali molto graditi, anche più del RR.
    A mio padre, una cassa di base 2006, sperando ne stappi un paio per il pranzo natalizio.
    All’amico enosborone un Ultimi Raggi, il nebbiolo, pardon, chiavennasca che sorprende.
    All’amico enogay che dire, non può non piacere il Vigna Regina 99, sperando che mi inviti a presenziare allo stappo, meglio se accompagnato da una bella trotona al cartoccio.

  24. Voglio comprare vino online ma quasi nessuna cantina lo vende

    no niente provvigioni, solo il costo fisso annuale (180 € all inclusive)

  25. Voglio comprare vino online ma quasi nessuna cantina lo vende

    C’è un luogo virtuale che riunisce alcune cantine che vendono direttamente online.
    Spesso si possono assortire i cartoni.
    l’indirizzo?
    http://www.sorgentedelvino.it/vendita-diretta-vino.htm

    Giusto per chiarezza i pagamenti sono inviati direttamente in azienda e il vino parte dall’azienda, con le modalità che questa sceglie.