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Nome: Daniele Sala
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Commenti degli utenti

  1. Duemilavini 2012 | I 5 grappoli

    Vini che sono felice di vedere coi 5 Grappoli:

    -- Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Il Coroncino 2009 – Fattoria Coroncino

    -- Castel del Monte Rosso Vigna Pedale Riserva 2008 – Torrevento

    -- Il Rogito 2009 – Cantine Del Notaio

    dall’eccellente rapporto qualità/prezzo!

  2. E adesso chiudeteli tutti | Barolo e gli altri (comuni del vino)

    Concordo con quanto hai scritto Fiorenzo, personalmente visto che i soldi purtroppo van trovati per la manovra, avrei preferito inizare coi tagli dall’alto, quelli della politica centrale, il numero dei parlamentari, le baby pensioni dopo pochi anni di legislatura, i privilegi scandalosi…..per poi scendere alle regioni….e dare una stretta di vite al grande assenteismo che pare dilaghi in certe giunte…poi si potrebbe passare alle provincie….che da anni si vogliono abolire, ma che continumente sono aumentate sino a poco tempo fa! Perchè partire subito dai piccoli comuni? Forse perchè sono quelli meno potenti politicamente? Forse perchè è più facile tagliare qualche assessore piuttosto che i potenti della casta?
    Ai posteri l’ardua sentenza…..di certo a noi eno-appasionati tremano le gambe nel pensare che piccoli gioielli come Barolo e tanti altri possano essere cancellati. Credo che tutti noi si voglia mantenere quelle e piuttosto rinunciare a giunte provinciali le cui mansioni possono esser tranquillamente assorbite da regioni e comuni! Barolo e company hanno secoli di storia alle spalle…..le giunte provinciali hanno la durata di una legislatura!

  3. Referendum | La soglia invalicabile per un enofighetto è sopra o sotto i 5 euro?

    Condivido al 100% quano scritto da Dan, in particolare nella formulazione della domanda finale. Sostengo sempre che tutti i consumatori/appassionati di vino dovrebbero andare più spesso a visitare di persona i produttori, soprattutto quelli piccoli, parlare con loro del lavoro in vigna, di quello in cantina e di tutte le problematiche connesse al “Fare Vino”! Dopo qualche giorno credo che imparerebbero ad apprezzare meglio quel frutto della terra e del lavoro dell’uomo, smettendo di andare sugli scaffali cercando il prezzo più basso! Ognuno fa i conti con il proprio portafoglio, ci mancherebbe, ma per favore smettiamo di pretendere da piccoli, onesti, volenterosi viticultori prezzi eccessivamente bassi. Il rapporto qualità/prezzo lo ritengo assolutamente fondamentale in un vino, ma sotto una certa soglia (per motivi legati ai costo, ecc.) non si può andare….altrimenti bisogna seriamente preoccuparsi di cosa può esserci dentro la bottiglia.

  4. Vinitaly 2011 | La Route 66 degli assaggi di Puglia

    Assolutamente meraviglioso il:

    Primitivo di Manduria doc 2009 Es – Gianfranco Fino

    è stato l’ultimo vino che ho degustato nel mio viaggio di quest’anno al Vinitaly…e dopo di lui mi sono rifiutato di assaggiarne altri….tanto era la soddisfazione di aver nel bicchiere (ed in bocca) un vino assolutamente strepitoso.
    Fantastica la maestria con cui si sono riusciti ad equilibrare i 16.5% di alcol….con una morbidezza che avvolge il palato come un vellutato nettare.
    Ad oggi è sicuramente fra i migliori 3 vini che io abbia mai degustato!

  5. I migliori assaggi del Vinitaly tutti insieme

    GIANFRANCO FINO
    Primitivo di Manduria Doc 2008 “Es”

    DINO ILLUMINATI
    Montepulciano d’Abruzzo C. Teramane Docg Riserva 2007 “Zanna”
    Montepulciano d’Abruzzo C. Teramane Docg Riserva 2007 “Pieluni”

    SERGIO MOTTURA
    Igt Civitella d’Agliano Grechetto Muffato 2007 “Muffo”

    TENUTA LENZINI
    Igt Toscana Rosso Alicante 2009 “Insieme”
    Igt Toscana Rosso Syrah 2008

  6. Cerco 10 vini italiani del nuovo millennio da incorniciare

    Invito tutti a sciogliere per una volta lo scetticismo sui picchi qualitativi che si possono raggiungere nell’Oltrepò Pavese, accantonando i luoghi comuni che li attribuiscono la genesi solo di vini semplici e da tutti i giorni. Dopo aver fatto questo sforzo andate a Santa Giuletta a visitare l’Azienda Agricola STEFANO MILANESI, una piccolissima realtà familiare che produce quello che io credo sia uno dei migliori Pinot Nero vinifiati in rosso italiani, questo:

    Oltrepò Pavese DOC Pinot Nero “Maderu” 2003 di STEFANO MILANESI

    affinato 18 mesi in barrique, un magistrale esempio di vinificazione di questo vitigno, grande estrazione di frutto, affascinante e ricca complessità olfattiva, con una struttura che gli offre straordinaria capacità evolutiva negli anni.
    Non troverete questo produttore su nessuna guida, non è un nome fra i soliti noti, ma tutti quelli che hanno avuto l’umiltà e la curiosità di andarlo a visitare sono rimasti davvero entusiasti. Diversi sono i suoi vini degni di nota, ma dovendo citarne uno….il MADERU è davvero l’apice mirabile della sua qualità produttiva!

  7. Chi ha detto almeno una volta nella vita "questo vino è perfetto" alzi subito la mano

    Alto Adige DOC Gewürztraminer “Nussbaumer” 2008 TRAMIN

    Oltrepò Pavese DOC Pinot Nero “Maderu” 2003 STEFANO MILANESI

    Aglianico del Vulture DOC “Il SIgillo” 2005 CANTINE DEL NOTAIO

    Sagrantino di Montefalco DOC “Colle Grimaldesco” 2004 TABARRINI

    Igt Umbria Rosso “Villa Fidelia” 2005 SPORTOLETTI

  8. Cerchiamo il miglior vino biodinamico italiano

    Oltrepò Pavese DOC Pinot Nero 2003 “Maderu” di STEFANO MILANESI

  9. Questo è il promemoria ufficiale delle vergognose bevute di Natale

    Oltrepò Pavese DOC Pinot Nero 2003 “Maderu” di STEFANO MILANESI

    Metodo Classico 2007 “Vesna” di STEFANO MILANESI (100% Pinot nero vinificato in bianco, 30 mesi sui lieviti)

    Langhe DOC Chardonnay 2007 di VIGNA CUCCO

  10. Gianfranco Soldera | La critica vinicola è morta. Viva la critica

    Purtroppo credo che Soldera, pur partendo da una posizione di indubbia correttezza enologica, abbia fatto l’enorme errore di generalizzare. Ed ogni volta che si commette tale sbaglio si rischia di passare dalla parte del torto. Se nelle guide in certi casi ci sono giochi di potere/politica, non è vero che tutti i produttori presenti su esse non meritino di stare lì. Se ci sono dei critici di non grande competenza, è altrettanto vero che ce ne sono molti assolutamente professionali e di conclamata esperienza. Sparare a 360 gradi su tutto e tutti è molto sconveniente, Soldera ha un blasone talmente forte che non ha bisogno di uscite del genere che rischiano di farlo passare come una persona egocentrica ed arrogante. La cosa che invece mi auguro di cuore è che non sia assolutamente vero che l’80% dei produttori Ilcinesi abbiano “taroccato” i loro Brunello…..voglio sperare che sia anche questa un’uscita troppo “generalizzatrice” del Cav. Rivella…..altrimenti sarebbe davvero inquietante!

  11. Qualcuno mi spieghi cosa aspettano Franco Ricci e Terenzio Medri a dimettersi dall'Ais

    Viste le numerose piccanti critiche unidirezionali nei confronti dell’AIS, mi sembra il caso di prendere timidamente le sue difese. Non entro assolutamente nel merito della questione Ricci/Medri, se ne occuperà chi di dovere nelle sedi opportune, chi ha sbagliato deve pagare, la penso così sia in politica che non (anche se come dice Carlo Macchi purtroppo non ci sono dei grandi esempi di elegnza e corretezza da questo punto di vista)!
    Venendo all’AIS, mi permetto di sostenere che la maggior parte degli associati sono persone che amano l’Universo del Vino e lo vivono con grande passione. Io devo ringraziare l’AIS che con i suoi corsi mi ha aperto la mente alla conoscenza di questo splendido Mondo, quel diploma duramente conseguito è solo la base di partenza per muovere i primi passi in modo umile e razionale nelle vie del Vino. E’ vero che non bisogna essere per forza Sommelier per capire di Vino, ma vi assicuro che le basi insegnate nei corsi sono solidissime e fondamentali per iniziare a capire di Vino! Questo non esclude che una persona volenterosamente autodidatta possa studiare questo Mondo sui libri e sul campo…..ci mancherebbe….ma vi assicuro che siccome il Vino fa moda, molta gente si sente in grado/dovere di parlarne, dicendo delle gran fesserie e delle bestemmie enologiche! Io vivo il Vino con grande umiltà e con la convinzione che è un Mondo talmente vasto che chi si crede “arrivato” commette un grave errore. Ed un errore è anche fare di tutta l’erba un fascio, accusando tutto l’AIS di essere ciò che non è…..per cui scindiamo quello che è l’operato delle singole persone da quello che è il senso e la positività dell’intera Associazione!

  12. Vino al calice, fuori i nomi

    Franciacorta DOCG “Dosaggio Zero” Millesimato -- Fratus Riccafana

    Lugana DOC “Riserva del Lupo” -- Ca Lojera

    Alezio DOC Rosato “Mjere” -- Michele Calò

    Alto Adige DOC Gewurztraminer -- Tramin

    Lambrusco “Otello Nero” -- Ceci

    Aglianico del Vulture DOC “L’Atto” -- Cantine del Notaio

    Barbera d’Asti Superiore “Vigne Vecchie” -- Vinchio Vaglio Serra

  13. Sommelier | E' uno sporco lavoro, qualcuno deve pur farlo

    Concordo pienamente con Franco Ziliani e Francesco Fabbretti!
    Mi permetto di aggiungere che nel mondo AIS la stragande maggioranza delle persone collabora in modo gratuito….soprtatutto per quanto concerne la gestione dei corsi e delle degustazioni periodicamente organizzate nelle varie sedi.
    Conosco bene la realtà della Delegazione di Como e le persone che prestano il loro servizio nel tempo libero senza rivecere i monumentali compensi sopra citati!
    Detto questo, quando si sale di livello, anche nel mondo AIS giustamente si inizia a parlare di compensi, cosa che trovo giusta dato che il tempo da dedicare la responsabilità dei singoli ruoli aumenta.
    Come dice Francesco, si faccia piuttosto una puntuale considerazione sul rapporto Qualità/Prezzo dei singoli Delegati/Presidenti….valutando se il loro compenso è il risultato di un meticoloso lavoro di crescita qualitativa del mondo AIS.
    Chi ha lavorato bene…merita pienamente quei lauti rimborsi….chi invece ha oziato sugli allori….gongolandosi durante tutto il mandato….se ne torni a casa. Io non ho gli strumenti per fare questo giudizio…lo faccia chi di dovere!

  14. Il terroir è morto? | Aspettando l'Igp Italia

    Come ha detto Franco purtroppo in Italia esiste un consolidato mondo sommerso di truffe sul vino, spesso smascherate, ma altrettanto spesso no. Gli scaffali dei supermercati sono già pieni di bottiglie di vino (o presunto tale) con prezzi talmente bassi che un consumatore con un minimo di buon senso dovrebbe riflettere su cosa possa esserci in quel vetro. Proprio per questo mi auguro vivamente che non nascano macroscopiche IGP Italia nelle queli si tufferebbero golosamente avidi imprenditori pronti ad imbottigliare di tutto e di più…fregandosene della qualità….ma con il sol scopo di massificare volgarmente il vino per ottenerne facili guadagni. Spero invece che accada sempre più spesso come appena fatto in Langa dove nei disciplinari si vada nella direzione di delimitare le sottozone ed i cru….valorizzando quel concetto di terroir che i veri amanti del vino hanno nel cuore….ma che risulta altrettanto “odiato” da quelle persone che vedono nel vino un qualcosa utile solo per il loro arricchimento economico!
    Sarò forse troppo idealista e sognatore…ma spero che il Vino non smetta mai di essere: Storia, Cultura, Vita!

  15. "Cervaro della Sala è il vino bianco più longevo del mondo", parola di Renzo Cotarella

    A volte compro bottiglie di vino da 30/35 euro e mi dico che ne avrei spesi anche il doppio per l’emozione gustativa che mi hanno regalato…..altre volte spendo 30/35 euro e mi dico che, pur di fronte a buona qualità, non li rispenderei più per quel vino. Nel caso del Cervaro della Sala ho avuto questa seconda impressione. Sicuramente elegante, sicurmente di livello….ma le enormi aspettative che mi ero creato per il suo blasone hanno finito per lasciarmi un attimo perprlesso. Ci sono altri vini bianchi italiani molto meno griffati…..ma che sono dei veri e proprio “cavalli di razza”!!!

  16. Ma voi a casa bevete Barolo Monfortino?

    Per quanto mi riguarda sono estremamente “infedele” con il vino, nel senso che prevale sempre il mio desiderio di aprire nuove bottiglie, di produttori diversi, con lo scopo di educare ed ampliare la mia conoscenza con espressioni ogni volta diverse. Per cui se anche un vino mi stupisce particolarmente, sicuramente nel futuro lo berrò di nuovo, ma non mi capita mai di aprire due bottiglie identiche nell’arco dello stesso mese. Al massimo di un vino posso berne un cartone da sei in un anno, ma poi sotto un altro…..avanti il prossimo….!
    Poi ogni tanto mi vizio un pò di più, dando “aria” al portafoglio, regalandomi qualche bottiglia blasonata….restando a volte molto soddisfatto….a volte deluso….ma è pur sempre conoscenza…per cui niente rimpianti! Il citato Monfortino per ora manca all’appello…cercherò di colmare in futuro questa mia lacuna enologica! Comunque cerco sempre di equilibrare quello che bevo con quello che ho nel piatto….e soprattutto non sempre si possono bere “cavalli di razza”….quindi ben vengano anche dei “docili pony” da passeggio…da bere in modo spensierato!

  17. Gianfranco Soldera ha torto

    Credo che la disputa botte grande vs. barrique sia un confronto fra correnti di pensiero che traggono origini da secoli di storia del vino, e non credo che ci siano nè vincitori nè vinti. Il mio parere è che esistano vitigni e terroir che traggono maggiori benefici da una maturazione del vino in botte grande, mentre altri dalle barrique. Per quanto riguarda Nebbiolo e Sangiovese per Barolo, Barbaresco, Brunello, la storia enologica italiana ha da sempre usato la botte grande e non a caso le migliori espressioni attuali di questi vini sono proprio di aziende che utilizzano in modo quasi “estremistico” tale metodo. Quando invece si parla di Cabernet, Merlot, Pinot Nero in Francia (ma spessissimo anche in Italia) si privilegia la barrique, dando origine a vini di grandissimo livello. Per cui credo ancora una volta che un grande vino deve essere la massima espressione del territorio da cui nasce, prima in vigna poi in cantina, per cui se oggi in alcune zone la botte grande offre enormi risultati ed in altre fa lo stesso la barrique, un motivo ci sarà. E come spesso accade, l’esperienza che ci hanno lasciato i nostri antenati è frutto di duro lavoro, anima, cuore e grandi intuizioni….di cui far tesoro!

  18. Post pieno di parolacce, successivamente editato, quindi pubblicabile

    Sono uno che aveva chiesto gentilmente a Franco Ziliani di ripensarci sul fatto di non partecipare più a questo Blog, ma dopo aver letto il post del Sig. Fiorenzo Sartore, mi trovo completamente in accordo con la decisione di Ziliani e con quella di Francesco Fabbretti. Questa esibizione di “parolacce” cammuffate da spiritosaggine non ha ninete a che fare con la bellezza e la serenità che dovrebbe avere un blog sul vino.
    Trovo vergognoso l’attacco fatto all’AIS che, pur avendo i suoi difetti come ogni cosa terrena, è senza dubbio un’Associazione che si prodiga costantemente nella corretta educazione sul Vino, ed è fatta di persone che dietro le quinte dedicano volontariamente e gratuitamente molto del loro tempo libero per organizzare corsi e degustazioni! Faccio questa difesa a titolo personale, sono Sommelier AIS, ma non sono in nessun modo stipendiato dall’AIS, ma nella Associazione qui di Como devo ringraziare tutte quelle persone che quotidianamente si dedicano a far quadrare un’organizzione non semplice. L’AIS non è fatta solo dai Relatoti pagati, ma soprattutto da tanta gente volontaria ed appassionata!
    E confermo quanto già detto da Francesco Fabbretti, a tutti quelli che superano l’esame finale viene detto che quello è solo un punto di partenza….e che da lì in poi con tanta umiltà, passione e dedizione bisogna iniziare ad esplorare l’infinito universo del vino!
    Io mi permetto qui di aggiungere….anche con tanta EDUCAZIONE….che forse non tutti anno!
    Sicuramente esistono Sommelier che “erroneamente” credono di sapere “tutto” sul vino…e sbagliano…ma vi assicuro che sono molte di più le persone “Non Sommelier” che credo di sapere ed insegnare “tutto” sul vino!
    Io posso solo dirvi che sono un Sommelier con tanta voglia di imparare…..dalla mia esperienza…e da chi ne sa più di me!

  19. La piscina. Degustazione di Vernaccia Mattia Barzaghi

    Mi auguro proprio che in futuro Franco Ziliani rompa più spesso il silenzio che si è imposto, tornando ad essere un frequentatore attivo di questo blog, per ora mi limito ad accettare con il massimo rispetto questa sua decisione, anche perchè supportata da motivazioni assolutamente legittime.
    In attesa di un auspicato ritorno, continuerò a leggerlo su Facebook e su VinoalVino, cercando ogni volta di accrescere la mia cultura enologica grazie alle sue considerazioni, oltre che con la mia esperienza diretta!
    Spero anche che presto l’AIS Como organizzi ancora delle eccellenti degustazioni da lui guidate!
    Personalmente continuerò molto volentieri a frequentare questo sito che trovo piacevole ed interessante….con la speranza che in futuro nessuno si permetta più di insultare non solo Ziliani, ma nessun altro.

  20. Lambrusco = Estate

    Concordo con voi, anche perchè purtroppo qualcuno si scorda che un vino deve essere valutato anche nell’ambito della categoria a cui appartiene ed in funzione alle sue potenzialità!
    Il Lambrusco dobbiamo confrontarlo con la Bonarda, il Gutturnio ecc…..nessuno afferma che il Lambrusco è il miglior vino d’Italia….nessuno deve paragonarlo al Brunello o al Barolo!
    Semplicemente vè apprezzato per tutta la sua straodinaria freschezza e soprattutto per la grandissima capacità che ha di abbinarsi in un matrimonio da favola con moltissimi piatti del nostro Bel Paese!
    E per fortuna che possiamo sederci a tavola ed ogni tanto goderci in modo spensierato vini con sua maestà il Lambrusco!

  21. Cosa manca allo spumante per superare lo champagne

    Francesco la tua analisi è incontestabile, ed ammetto di avere a volte un eccessivo spirito patriottico…soprattutto nel campo enologico! Però ricordiamoci che in tema di Francia….in quanto all’essere patriottici abbiamo molto da imparare da loro!
    E qui vengo ad una considerazione che ti appoggio in pieno….ovvero quella di valorizzare al massimo i Gioielli Enologici della nostra terra: Brunello, Barolo, Barbaresco….ed assolutamente il Passito di Pantelleria!
    Mi permetto di aggiungere il Sagrantino di Montefalco….un vino che nelle sue migliori espressioni trovo di una struttura meravigliosa e con una capacità di affinarsi nel tempo che ha ben pochi rivali! Però purtroppo a livello mondiale non riesce a sfondare come meriterebbe e parlando con alcuni produttori umbri, anche loro sottolineano la mancanza di una “forza coesiva” che non lasci solo al singolo la “lotta” nel mercato!
    E’ scendendo in campo con questi nostri cavalli di razza che non temiamo assolutamente rivali….senza temere di peccare di patriottismo!

  22. Lambrusco = Estate

    Assolutamente in sintonia per questo inno al Lambrusco, grande vino italiano, spesso troppo sottovalutato, ma in grado di ritagliarsi abbinamenti da favola con molti Divini piatti della nostra cucina. Soprattutto nelle stagioni più calde il mio consumo personale di Lambrusco ha un’impennata, con la sua suadente schiuma, i suoi profumi fragranti, la sua struttuta piacevole! Giusto per citare un produttore che mi sa dare soddisfazioni, mi trovo molto bene con Manicardi, in particolare con il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC “Vigna Cà del Fiore”. Anche se non amo troppo fare classifiche, dovendo sbilanciarmi, considero il Lambrusco come il Re dei vini italiani rossi “mossi”, sempre con tanto rispetto per Bonarda e Gutturnio!

  23. La piscina. Degustazione di Vernaccia Mattia Barzaghi

    Sinceramente mi auguro che Franco Ziliani cambi idea e torni a scrivere su questo blog, io questo sito l’ho indirettamente conosciuto tramite lui…e credo sia una grave perdita per noi tutti amanti del vino non poter più leggere i suoi pensieri, a volte estremi, a volte ironici….ma sicuramente sempre supportati dalla sua lunga esperienza sul campo.
    Trovo vergognosi e volgari gli insulti che ha ricevuto e mi permetto di chiedere a Ziliani di soprassedere e tornare a scrivere qui. Credo che tanti la pensino come me per cui chiedo cortesemente a Franco di farci questo favore….torna per le persone che ti stimano e ti apprezzano, non andartene per colpa di uno!
    E se qualcuno mi volesse accusare di essere un ruffiano o uno “yes man” si sbaglia, non sempre condivido le idee di Ziliani, ma proprio per questo lo considero un importante riferimento nel mondo del Vino!

  24. Cosa manca allo spumante per superare lo champagne

    Credo che in termine di qualità pura i nostri Metodo Classico stiano arrivando ai livelli più alti dello Champagne, anzi, con alcuni esemplari ci sono già arrivati. Tanto per citarne due noti a tutti: Trento DOC Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, Franciacorta DOCG Cuvèe Annamaria Clementi Cà del Bosco. Se ne potrebbero citare anche altri che sono nell’olimpo del Metodo Classico. A questo punto però credo che una ulteriore definitiva spinta verso l’alto la debba dare il “sistema” Italia, che attraverso una collaborazione fra Ministero e Consorzi prenda per mano il Franciacorta DOCG ed il Trento DOC per aiutarli ad affermarsi a livello mondiale, con delle campagne di degustazioni/pubblicità all’estero che consentano di farlo conoscere in tutte le sue potenzialità! Finchè si lasceranno soli i singoli produttori a combattere con il colosso Champagne, faticheremo a scalfire questo mito anche avendone sempre più le potenzilità. Il Ministro quindi non si prodighi solo a portare per mano il pur ottimo Prosecco…prenda anche i nostri Metodo Classico e li accompagni verso il “Mito”!

  25. Fenomenologia del vino sfuso. Dove, come (e soprattutto perché)?

    Personalmente non ho mai comprato e mai comprerò vini in damigiane per il semplice fatto che esiste un numero così elevato di vini diversi che non aprò mai due bottiglie uguali una in seguito all’altra! Proprio esagerando, dello stesso vino ne posso bere al massimo una confezione da 6 in un anno!
    E’ talmente vasto ed affascinante l’universo del vino che preferisco essere “infedele”, anche perchè…pur essendoci parecchia qualità mediocre….per fortuna c’è anche tanta eccellente qualità….e nell’ambito di quest’ultima non mi stanco mai di cambiare e di provare ogni volta emozioni nuove…che sempre di più mi fanno amare l’Universo Vino!