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Nome: Marco De Tomasi
Membro da: 2010-05-21 11:47:06
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Commenti degli utenti

  1. #lira2012 | E se i calciatori della nazionale fossero vini?

    “Potevamo noi di Intravino astenerci dal giochino dell’abbinare ad ogni giocatore della rosa azzurra un vino?”

    Direi di si … peccato non ci siate riusciti !

  2. Trento Doc, i metodo classico trentini sul palcoscenico. Molti applausi, pochi fischi, e pure un bis

    Revì (mai assaggiato) ce l’ho nell’obiettivo da un po’. Diciamo che mi hai convinto ad andare a conoscerli !

  3. Miniguida ai traumi dell'esperto di vino

    Punti 1 e 4 vissuti più volte.

    A farmi male ho una variante sul 3: il krug (o qualsiasi altra etichetta) viene aperto. Tutti dicono “buono” poi immancabilmente aggiungono “… ma quanti gradi fa ?”.
    E a quel punto ti verrebbe da spezzare il collo alla boccia sul bordo del tavolo e iniziare una sequenza pulp !

  4. Ciso and friends a Castel Noarna. Storia edificante di una vigna salvata da undici vignaioli eroici

    Il mondo è bello perché è vario ! Tra le mie note ho rubricato il Manzoni di Alessandro Fanti (e più ancora la sua selezione Isidor) tra i migliori assaggi della giornata.
    Sospendo il giudizio invece sul Manzoni di Elisabetta Foradori: a mio avviso qui l’interpretazione personale va oltre l’espressione del vitigno.

    Concordo invece pienamente sul Pinot Dalzocchio, intrigante perchè sorprendentemente sfuggente alle chiavi di lettura solitamente associate alla tipologia.

    Su Eugenio Rosi commento solo che mi piace tutto, compreso quello che non era presente in degustazione !

    Ottima impressioni anche dai Lagrein presenti (Castel Noarna più equilibrato e Cesconi come al solito giocato su una dimensione più “muscolare”).

    Non mi sono invece piaciuti i Gewurtztraminer: Maso Furli necessita a mio avviso di una polpa più consistente per fare da contraltare ad una alcolicità prorompente … su Vilàr … boh ! Altre annate mi avevano convinto molto di più.

    Ciso: l’avevo già provato al ViViT, piacevole, intrigante al naso, scorrevole in bocca, dove rimane quello che è un lambrusco trentino.

    P.S.: ci ha presentato Armin Kobler.

  5. Emergenza Terremoto | Quando una bottiglia di vino può far tanto

    Porta pazienza: sto organizzando il gruppo d’acquisto. Fino ad ora siamo a 78 bottiglie, vediamo se riesco a incrementare. Ci sentiamo in settimana !

  6. Emergenza Terremoto | Quando una bottiglia di vino può far tanto

    Lodevole iniziativa che vedrò di diffondere.

    Penso che un ulteriore passo potrebbe essere quello di fare un censimento delle aziende agroalimentari colpite in modo da far sì che noi appassionati gourmet si possa fare acquisti mirati e così dare una mano a ripartire.

  7. Doge, Moscato di Scanzo Doc 2007 La Brugherata. Con la dolcezza, e senza, un'uva da riscoprire

    Quando ne ho l’occasione (generalmente al Vinitaly) faccio sempre una sosta alla Brugherata. Il Moscato di Scanzo è davvero buono e vale la pena conoscerlo.

    … a proposito di DOCG neglette: vogliamo parlare del Torchiato di Fregona ?

  8. Offerta speciale | L'Amarone Costasera di Masi a 22 euro. Peccato sia in Norvegia

    Se veramente fosse così, le “grandi famiglie dell’Amarone”, cui Masi aderisce dovrebbero rimangiarsi la filippica in manifesto contro chi “svende” il prodotto.

  9. Dottore, è grave? Mi piacciono i bianchi col fondo

    Tutti i macerati di Stefano Novello (Ronco Severo) per la capacità di mantenere l’equilibrio al naso tra note varietali e fermentative (provare Pinot Grigio e Friulano per credere)

  10. Marco Buvoli nel suo Opificio Creativo ha trovato la pietra filosofale del pinot nero

    Miiii … a due passi da casa e non lo conoscevo. Sono una capra ! (capra,capra,capra,capra,capra …)

    Grazie Elia, vedrò di andarlo a trovare e rimediare alla mia sconfinata ignoranza.

  11. Professione Sommelier/11: Vincenzo Donatiello. Capire in 2 mosse che un sommelier ha gli attributi

    Grazie della risposta,
    il Lessona 2007 ha un 15% (mi pare) di vespolina, mentre le altre annate sono Nebbiolo in purezza. Concordo che il 2005 sia quello che darà in prospettiva grandi soddisfazioni. Scommetterei anche sul 2006, un po’ più muscolare in bocca ma con un potenziale evolutivo del tutto inespresso. Il 2007 è un po’ slegato, sicuramente non pronto. Ho avuto la possibilità anche di assaggiare il 2004: multidimensionale, un po’ atipico ma dotato di una piacevolezza e bevibilità straordinarie.
    Per chi è dalle parti di Vicenza il 20 Maggio, Massimo sarà presente a VIeNI IN VILLA: http://vitisblog.wordpress.com/2012/05/04/vieni-in-villa-2012/
    (scusate se approfitto, ma penso sia un produttore che valga la pena di conoscere).

  12. Professione Sommelier/11: Vincenzo Donatiello. Capire in 2 mosse che un sommelier ha gli attributi

    OT (ma non troppo), mi interessa molto l’opinione su Massimo Clerico (che a me piace molto)

  13. Tutti assaggiatori | Come riconoscere i profumi in un vino, e dargli anche un nome. Parte seconda, vegetali e minerali

    Ieri tartufando per il giardino ho scoperto che il profumo che ero solito associare a frutta secca/arachidi/mandorle lo si ritrova nella peonia …

  14. Il wine blogger è qui per restare. Otto buoni motivi per tenerlo presente

    Blogger o no, rimaniamo sempre le stesse persone.
    Chi trombonava tra gli scaffali delle enoteche e a degustazioni/fiere continua a essere trombone anche in rete, ha solo esteso la platea (ma conseguentemente anche la possibilità di venire contenuto)
    Abbiamo un mezzo in più, da prendere in considerazione, ma che non elimina i canali tradizionali.
    Un mezzo potente perché da voce a tutti, cani e porci compresi, a chi legge stabilire a quale delle due categorie appartengo :-)

    … la cosa più interessante del fenomeno è che a differenza dei canali tradizionali, grazie alla possibilità di commentare in tempo reale gli articoli di un blog, chi legge ha la possibilità di smentire/correggere/sbertucciare chi scrive (sempre che il detentore delle chiavi del blog glielo consenta).

  15. Fierismi | Non c'è fine settimana senza rassegna enologica

    e aspetta … questo fine settimana a Vicenza c’è pure questa (sempre centro sociale, sempre critical wine) !

    http://www.nodalmolin.it/spip.php?article1525&var_mode=calcul

  16. Fierismi | Non c'è fine settimana senza rassegna enologica

    ehm … c’è pure questa il 20 maggio: http://vitisblog.wordpress.com/vieni-in-villa-2012/

  17. Boycott Limoncè | Per un'Ikea che viene, una Stock che si trasferisce all'estero

    Sul “mai verificati di persona” non ci giurerei … poi magari ti spiega lui come ;-)

  18. I tre Rossese di Dolceacqua di Giovanna Maccario (con molti asterischi e punti esclamativi)

    Maurizio e Alessandro: mi ripropongo di valutare i Rossese con maggiore attenzione in futuro. A dire il vero qualcosa mi è rimasto della rapida degustazione fatta al Vinitaly: la voglia di approfondirne la conoscenza per piacevolezza, crescita personale e non ultimo per dare valutazioni (sempre e comunque legate al gusto personale) con cognizione di causa. Avere incuriosito è già un risultato, no ?

  19. I tre Rossese di Dolceacqua di Giovanna Maccario (con molti asterischi e punti esclamativi)

    Mamma mia che permalosi ‘sti produttori liguri …

  20. I tre Rossese di Dolceacqua di Giovanna Maccario (con molti asterischi e punti esclamativi)

    Grazie della precisazione. Mi scusi ma avevo premesso “secondo me” proprio perché non ero sicuro della mia impressione. Rimane un bel vino che comprerei e consiglierei … se dalle mie parti arrivasse !
    Il discorso della “scorciatoia” va letto in senso generale.

  21. I tre Rossese di Dolceacqua di Giovanna Maccario (con molti asterischi e punti esclamativi)

    Io li ho assaggiati al banco “comunitario” della Liguria. Tenuta Anfosso sotto Maccario-Dringenberg, paga pegno per un eccesso di polpa secondo me ottenuto con l’appassimento, che considero una scorciatoia nella ricerca dell’apprezzamento. Comunque buono, medaglia di bronzo dei Rossese dietro Posaù (oro) e Luvaira (argento). Ka’ Manciné non ha lasciato memoria sul mio taccuino.

  22. Il Barbaresco Montestefano 1987 di Baldo Rivella è ancora un ragazzo

    Ho perso di vista i cru di Gaja da quando sono diventati Langhe Rosso.
    Direi che un bel confronto potrebbe essere Gaja-Rivella-Cascina delle Rose (Rio Sordo 2005 è un gran bel Barbaresco)

  23. Domande da panico: qual è il Prosecco di Valdobbiadene con il miglior rapporto qualità/prezzo?

    Si, visto che sei a Vicenza, fatti un giro a Gambellara: non solo da Stefano, la qualità è cresciuta parecchio in tutta la Doc … si trovano cose davvero buone.

    E se cerchi frizzantini da compagnia, non dimenticare Breganze: Il Goggio (Pinot Bianco e Riesling) di Innocente Dalla Valle (Cà Biasi) e i sur lie di Firmino Miotti, in testa la Sampagna (Marzemina Bianca) e il Vigna Riela (Vespaiola).

    Se proprio non ce la fai a non andare a Treviso, tornando indietro fatti un giro da Gigi Peruzzetto a Casa Roma (San Polo di Piave): buonissimi i suoi Raboso, compresa la versione sur lie Pròfondo Rosso, il Metodo Classico e per il dessert il Manzoni Moscato (Moscato d’Amburgo x Raboso).

    Tutta roba ottima con prezzi sotto i 7 euro.

  24. Il Barbaresco Montestefano 1987 di Baldo Rivella è ancora un ragazzo

    Teobaldo a Cerea è stato protagonista di una dei siparietti più divertenti che ho vissuto alle fiere veronesi di quest’anno.
    Ero alla sua postazione quando si è avvicinato un tizio evidentemente già “avanti” con le “degustazioni”.
    Osserva le bottiglie ed esclama:
    “Barbaresco … mai assaggiato ! Me falo tastar ?” (sic)
    Il buon Teobaldo non si perde d’animo e gli propone prima un dolcetto.
    Il tizio trangugia, poi per darsi un tono chiede:
    “elo barricato, questo” ?
    “Come ?”
    “se è barricato !?”
    “se pronuncia ancora quella parola, non le verso più da bere !”
    pronunciato con un mezzo sorriso a denti stretti da un signore solitamente cortesissimo e rivestito di dignitosa, formale piemontesità suonava come:
    “dillo ancora e ti uccido !” :-)

  25. Domande da panico: qual è il Prosecco di Valdobbiadene con il miglior rapporto qualità/prezzo?

    Non è del tutto corretto escludere Vicenza dalle terre del prosecco.
    Ti do ragione se parliamo di tempi moderni.
    Ma va ricordato che Aureliano Acanti, nel suo “Roccolo ditirambo” cita il Prosecco per Vicenza nel 1742 e questa è la prima citazione del vino in un documento, precedente se non erro di una trentina di anni a quella che per prima lo associa al territorio Trevigiano.

    Con questo non voglio dire che quello prodotto a Vicenza è migliore di quello prodotto a Treviso: il numero di produttori presenti nella Marca fa si che la scelta sia talmente articolata che il vertice qualitativo si trova senz’altro da quelle parti (e non a caso la DOCG là solo si trova).

    Però va concesso il primato letterario a Vicenza, che rientra per questo a pieno titolo nelle “terre del prosecco” più di altre province ascritte alla DOC. ;-)