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Nome: Andrea Marchetti
Membro da: 2013-03-04 11:36:38
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Commenti degli utenti

  1. "Talebani" del vino, #nogomma, burocrazia del gusto. Finalmente un Manifesto e 10 coppie di etichette

    Il grande gp è completamente fuori strada.
    Esporre due posizioni contrapposte non significa negare tutte quelle intermedie.
    Ovvio che in mezzo c’è un universo di vini, cosa che non ho nessun problema ad ammettere.
    L’unica cosa che eventualmente si suggerisce è quella di fare chiarezza, un’etichetta stile Cà del Vént potrebbe aiutare, poi ognuno scelga ciò che preferisce, che sia gomma od uva o posizioni intermedie, ma che si sappia cos’è.
    La questione del non ritorno può avere un suo senso, ma non certo per questioni di potenza impattante, che sia di volatile od altro, ma per lo sviluppo di una certa avversione ad espressività artefatte. Alcuni dei vini citati, ad esempio, giocano molto più in sottigliezza che in muscolo.
    Sul difetto enologico non mi esprimo, essendo faccenda troppo intima.

  2. "Talebani" del vino, #nogomma, burocrazia del gusto. Finalmente un Manifesto e 10 coppie di etichette

    Paolo, grazie per questo commento :) che dedica attenzione alla lista vini, purtroppo dimenticata da quasi tutti gli altri.

  3. "Talebani" del vino, #nogomma, burocrazia del gusto. Finalmente un Manifesto e 10 coppie di etichette

    Comunque peccato che nessuno, o quasi, abbia commentato la lista delle dieci coppie di vini. :(

  4. "Talebani" del vino, #nogomma, burocrazia del gusto. Finalmente un Manifesto e 10 coppie di etichette

    Caro Armin, sono sgomento del tuo sgomento, ma penso che sopravviverai.
    Mi dispiace distruggere le tue granitiche certezze nei confronti dei tuoi colleghi, ma la mia fonte sono proprio loro (come ho già detto prima).
    Buon viaggio per Roma.
    PS Non ho bisogno di farmi bello a costo di altri.

  5. "Talebani" del vino, #nogomma, burocrazia del gusto. Finalmente un Manifesto e 10 coppie di etichette

    Grazie Claudia, a Vinessum sarai sempre la benvenuta!
    Ma soprattutto: siamo su Intravino o Gustodivino?? :D

  6. "Talebani" del vino, #nogomma, burocrazia del gusto. Finalmente un Manifesto e 10 coppie di etichette

    Comunque grazie per questo fondamentale ed importante commento.

  7. "Talebani" del vino, #nogomma, burocrazia del gusto. Finalmente un Manifesto e 10 coppie di etichette

    Ultimamente bevo poca gomma, Raffaella.. :)

  8. "Talebani" del vino, #nogomma, burocrazia del gusto. Finalmente un Manifesto e 10 coppie di etichette

    Ecco, buona idea, suggeriscici un nuovo nome!

  9. "Talebani" del vino, #nogomma, burocrazia del gusto. Finalmente un Manifesto e 10 coppie di etichette

    Beh, Armin, adesso io però vorrei che tu approfondissi questo concetto di qualità (censurabile).
    La solidarietà coi colleghi è lodevole, peccato però che siano proprio loro la mia fonte di informazione.
    PS A proposito di qualità, per me il commento di Marcello Travenzoli è un esempio di alta qualità.

  10. "Talebani" del vino, #nogomma, burocrazia del gusto. Finalmente un Manifesto e 10 coppie di etichette

    Ed invece sei proprio su Intravino, pensa te!

  11. "Talebani" del vino, #nogomma, burocrazia del gusto. Finalmente un Manifesto e 10 coppie di etichette

    Sacrifici umani ovviamente. Scelti da una lista di sacrificabili.

  12. Tutti dicono Verdicchio. Intravino-Bignami: tutto il Verdicchio di Jesi e Matelica in 10 bottiglie

    • Sono molto orgoglioso di questa lista: un solo grande escluso per tale tipo di post è un successo clamoroso! :D
    • Parker…wow…. Grazie…!
    • Veramente interessante e curiosa la reazione virale/isterica per la non presenza (che è diverso da esclusione) di Natalino.
    • Tutti quelli che aggiungerebbero X dovrebbero pure dire “toglierei Y”…
    • Alsaziano, renano, comunque nordico. Dettagli ;)
    • Ah, ovviamente aggiungiamo d’ufficio Fattoria San Lorenzo!

  13. Tutti dicono Lambrusco. Intravino-Bignami: tutto il Lambrusco in dieci bottiglie

    Combattere la burocrazia del gusto è un dovere morale e culturale.
    #controlaburocraziadelgusto

  14. Tutti dicono Lambrusco. Intravino-Bignami: tutto il Lambrusco in dieci bottiglie

    Direi che, tra la lista vera e propria ed i commenti, ne è uscito un elenco davvero interessante!
    Grazie a tutti quelli che sono intervenuti e soprattutto ad una persona che non è intervenuta, ma che è stata fondamentale per la mia conoscenza del Lambrusco: Michele Malavasi!

  15. Tutti dicono Lambrusco. Intravino-Bignami: tutto il Lambrusco in dieci bottiglie

    Caro Adriano, la soluzione è:
    • O i vini vanno al supermercato
    • O il compratore non va al supermercato…
    semplice, no? :)
    A parte le facili battute, il supermercato non è sempre la scelta migliore ;)

  16. Tutti dicono Lambrusco. Intravino-Bignami: tutto il Lambrusco in dieci bottiglie

    Grazie Stefano, bel commento, concordo pienamente con l’idea di staccarsi da certi burocratici stereotipi ed anche con quella che il rifermentato in bottiglia sia in genere più espressivo.
    E per quanto riguarda sostenibilità in vigna e naturalezza in cantina: ça va sans dire!

  17. Tutti dicono Lambrusco. Intravino-Bignami: tutto il Lambrusco in dieci bottiglie

    Confermo, non è male, ed ha un bel colore, più carico dei soliti sorbara..

  18. Tutti dicono Lambrusco. Intravino-Bignami: tutto il Lambrusco in dieci bottiglie

    Grazie Marco.
    Aggiungerei, oltre ai già citati Denny Bini Podere Cipolla e Terraquilia, anche Vini Zucchi (Sorbara), Fattoria Moretto (Grasparossa) e Cantina della Volta (Sorbara metodo classico).

  19. Altro che libri: i 10 vini che ti cambiano la vita. Comincio io

    • Rayas ’05. Metafisico.

    • Soldera Riserva ’90. Una vetta del sangiovese.

    • Margò Rosso ’09. Carletto Tabarrini, l’artista/artigiano, che si esprime ai massimi livelli.

    • Monfortino ’82 e ’85. La sottigliezza decisa del nebbiolo.

    • La Rosa del Pellagroso ’12. Citofonare Demetrio De Speri, il vino più sovversivo che io conosca, maleducato e quasi disonesto, lo amo.

    • Latour ’56, Cheval Blanc ’67, Haut Brion ’99. Al di là delle annate, legati a situazioni speciali, il fascino di Bordeaux.

    • Paolo Rusconi Fatto coi Piedi Bianco. Chapeau, Paolo, sei un monumento.

    • Bruno Allion Domaine de Pontcher Surin 2012 e Joël Courtault Domaine de Bel Air Epidote 2010. Due Sauvignon Blanc dal terroir di Thésée, due vini che aprono la mente, contro la burocrazia del gusto.

    • Testalonga Rossese di Dolceacqua 1973. Quando Nino Perrino diventa sinonimo di emozione.

    • Pétrus 1995. Il Merlot che non ti aspetti, tutto giocato in eleganza.

    • Giovanni Menti Omomorto Metodo Classico. Vino base da Durella fermentato con lieviti indigeni, rifermentato con aggiunta di mosto di Garganega sempre con lieviti indigeni, imbottigliato senza solfiti, non sboccato. Un altro vino è possibile.

    • Kisi ’06 Vinoterra. Dedicato a chi beve solo etichette, ma tanto non capiranno mai. #controlaburocraziadelgusto2

    • Barbacarlo. Nel bene e nel male, amato ed odiato, perché nella vita solo gli idioti non cambiano mai idea ed il vino voglio che sia soprattutto follia. #controlaburocraziadelgusto3

    • La Garganega del contadino di Andy Nudo. #controlaburocraziadelgusto4

    • Paolo Babini Vigne dei Boschi Albana ’06. Al di là dei preconcetti (o ignoranza) su questo vitigno.

    • Legnani Ponte di Toi. Una pietra miliare nel mio percorso.

    PS Che tristi le liste di sole grandi etichette
    PPS Grande rispetto per la lista del pocy
    PPPS Le mie sono più di 10

  20. Le 100 migliori cantine d’Italia secondo Intravino, la “bibbia” italiana

    Ecco trovato il posto per Soldera.

  21. Le 100 migliori cantine d’Italia secondo Intravino, la “bibbia” italiana

    Redigere una lista che accontenta tutti è impossibile, figurarsi poi con un limite di 100 nomi.
    Il criterio utilizzato per la scelta delle cantine è stato quello di avere innanzitutto (ovviamente) una gamma di prodotti di alta qualità, poi una buona reperibilità, possibilmente un buon rapporto con la sostenibilità ambientale, rappresentatività del territorio, ma anche valori umani ed extra enologici, quali eticità, correttezza ed eleganza dell’immagine pubblica.

    I fattori extra vino appena citati hanno portato all’esclusione di Montevertine, per dichiarazioni pubbliche piuttosto “infelici” di chi la rappresenta. Per Monteraponi il problema non mi si è neanche posto, in quanto dichiarazioni ancor più infelici non sono nemmeno supportate da una qualità dei vini paragonabile a quella di Montevertine.

    Detto questo, sono stato costretto ad escludere molte aziende per rientrare nei 100: Cappellano, Roddolo, Colla, Saracco, Soldera (tutti a gridare Montevertine e nessuno o quasi si accorge dell’assenza di Gianfranco!!), Badia a Coltibuono, Mastrojanni, Col d’Orcia, Canalicchio Lambardi, Canalicchio Pacenti solo per citare i primi che mi vengono in mente, come anche tanti altri nomi di FVG, Campania, Marche, Trentino, Alto Adige, Liguria, Basilicata, Sicilia, Sardegna, ma ne sarebbe uscita una lista di almeno 300 aziende. Questione Lazio: l’unica eventualmente inseribile è La Visciola.

  22. Le 100 migliori cantine d’Italia secondo Intravino, la “bibbia” italiana

    Oddio, le Marche le conosco piuttosto bene (ed amo i vini marchigiani), anche sul Trentino me la cavo, sul FVG è sicuramente più ferrato Giannone ;)
    Al Barbacarlo riconosco un’importante valenza umana, culturale e territoriale, pur non brillando di continuità in senso degustativo stretto.

  23. Presentazione di Slow Wine 2014 a Venezia. Tanti ottimi vini e tutto fuorché una splendida cornice

    Complimenti esimio ragioniere, le sue osservazione sono molto interessanti..! :) Attendiamo fiduciosi qualche risposta..! :D

  24. Presentazione di Slow Wine 2014 a Venezia. Tanti ottimi vini e tutto fuorché una splendida cornice

    Gabri, sai che sono burlone e monello…le due righe di recensione chiaramente non sono riferite al Sassi, ma alla sommelier… :D

  25. Presentazione di Slow Wine 2014 a Venezia. Tanti ottimi vini e tutto fuorché una splendida cornice

    Ovviamente..! :)