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Nome: Giulia Fontana
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Commenti degli utenti

  1. Pace fatta tra il Leoncavallo e Semplicemente Uva?

    Riccardo, dimenticavo, un’ultima considerazione e poi chiudo le luci della ribalta su questa pseudo pochade tra me e porthos.
    Io ho sempre e solo lavorato, amo talmente tanto il mio lavoro da capire solo oggi che non l’ho più quanto poco abbia seminato la mia vita.il mio lavoro è il più bello del mondo, le persone vengono per mangiare, per appagare se stessi, dovresti vederli mentre si sistemano meglio sulla sedia, sono i bambini che furono, incontro mamme, figli, innamorati, amanti, incontri d’affari ed ogni volta mi respiro le loro vite io che non ho saputo respirare la mia per mancanza di tempo.
    Dico, se solo uno anche uno soltanto dei miei ospiti avesse provato un disagio, uno scontento, sarei intervenuta per dissiparlo, nell’immediato. quando si lavora con la gente e per la gente l’attenzione è per loro. quando c’è di mezzo un reciproco rapporto di stima e d’amicizia ancor più. io non sono nulla, un nome e cognome e non determino di certo le sorti economiche di porthos però se fossi in Sandro prenderei il telefono e toglierei ogni dubbio ad ogni suo abbonato/a motivando il perchè della sua scelta.
    Esco di scena Riccardo, leggerò volentieri la tua risposta, magari ti risponderò in privato sul contatto facebook.ciao, stammi bene.
    Buona giornata a tutti/e.

  2. Pace fatta tra il Leoncavallo e Semplicemente Uva?

    Buongiorno ad Intravini e Riccardo,
    Riccardo parliamo un’altra lingua. A chi possono interessare le fatture di PORTHOS. Ho speso parole inutilmente a giudicare il senso della tua risposta. Riccardo, sono felice che porthos possa sostenere la propria editoria con corsi seminari e quant’altro. Ri-leggi quanto ho su esposto. Mi dispiace, da porthosiana e lettrice la mancanza di coerenza da Parte di Sandro. per quanto riguarda la risposta di Sandro ho letto il sito e la risposta di OnePablo. Per l’appunto, non di Sandro.
    Riccardo le mi sono delle riflessioni. Dovrebbero aiutare a riflettere in questi momenti così difficile. Tutto qua,
    un caro saluto,

    Giulia

  3. Pace fatta tra il Leoncavallo e Semplicemente Uva?

    Buonasera, che una gentil signora abbia aperto il turpiloquio nel blog di Intravino potrebbe essere alquanto discutibile, perciò stasera adotterò un linguaggio forbito ed appropriato per evitare di leggere altri “cazzi” (ops, mi perdoni dr.Tomacelli) nella rete… Mario, lapsus freudiano,io l’avevo con Lorenzo.. che di fronte a cotanta eleganza e signorilità si è dileguato. Povero Lorenzo.
    Posso permettermi delle considerazioni?
    non capisco il rifiuto a dichiarare di aver ricevuto un compenso in denaro in corrispondenza di una prestazione lavorativa di indiscussa qualità e professionalità. Perchè Porthos avrebbe dovuto partecipare gratuitamente ad un evento fieristico come semplicemente uva? non si tratta ne di tazzinette benefiche ne di organizzazioni di volontariato a favore del terzo mondo.Non comprendo questo voler affermare ed accostare un concetto di indipendenza attraverso lo sprezzo ed il rifiuto di denaro.Il denaro in se stesso non è sporco. Siamo noi che lo sporchiamo. Il denaro muove l’economia, l’economia fa bene al libero mercato; altrimenti possiamo tornare tranquillamente al baratto, il mio motto è: “pagare per vedere cammello”. La mia professionalità deve essere pagata in corrispondenza di quanto valgo sul mercato.punto.
    Riccardo, atteggiamenti rinunciatari del tipo “Porthos ha partecipato gratuitamente..”. non vanno bene, Riccardo credimi non “fanno” bene. Incoraggia delle reazioni a catena, molto pericolose, che sono quelle del clientelismo e dei favoritismi, della non chiarezza. il rapporto prodotto/ prezzo -- servizio/prezzo è alla base delle fonti di una economia “sana”. Altrimenti, davvero
    Porthos e Sangiorgi rischiano di diventare i panda buoni, giusti isolati e perfino un pò fessi. Nessuno si sogna di vedere isolata una rivista come Porthos, magari ce ne fossero in giro di altrettante, così preziose. la cosa che non va Riccardo, ripeto, non è in un ipotetico compenso che sarebbe al contrario più che legittimo, ma quello stridente binomio Paolini-Sangiorgi. Davide Paolini ha una Sua storia, Sangiorgi ha una Sua storia.Tutt’altra storia. Sandro dovrebbe spiegare i motivi della sua scelta “semplicemente” perchè stride con il suo percorso. “Nobile Ribelle Disperato”. La risposta la deve dare Sandro Sangiorgi, poco interessa al pubblico deluso le difese a spada tratta di Emanuele, GianPaolo & Mario e Co.
    Sakineh e’ VIVA. questa è una buona notizia. Buona serata a tutti/e.
    Grazie.

  4. Pace fatta tra il Leoncavallo e Semplicemente Uva?

    http://www.porthos.it/index.php?option=com_content&task=view&id=567&Itemid=393

    …” Perché, se fare vino vuole essere condivisione, bisogna preoccuparsi anche di non rendere depositari del proprio messaggio chi, fiutato l’affare, strumentalizza e non dà garanzie… è la via più breve da percorrere e per questo, spesso, anche la più pericolosa.
    Ha le gambe corte, come le bugie, anche l’illusione che esistere e comunicare, in un sistema socio-economico complesso come quello in cui viviamo, possa prescindere dal sostegno di evidenze scientifiche e da un progetto politico. E ancora, è ingenuo e poco lungimirante rifugiarsi nella comoda illusione che si possa garantire chi produce e chi consuma, senza impegnarsi per una definizione di riferimenti certi. … ”
    …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

    “nella realtà non è rimasto in piedi quasi nulla delle cose che mi stavano a cuore”.

  5. Pace fatta tra il Leoncavallo e Semplicemente Uva?

    Qui è intervenuto Freud come una mannaia sul mio disagio attuale.
    ndr: Perchè me la sono presa tanto con Mario? in realtà la mia risposta era per Lorenzo ma anche per Mario e per tutti quelli che non si identificano con nome e cognome.
    La precisazione era d’obbligo.

  6. Pace fatta tra il Leoncavallo e Semplicemente Uva?

    Lorenzo Lorenzo…. panegirico…m’hai fatto fare una buona risata…
    Marco Arturi è un tombeur de femme? Io credo che il suo “integralismo” rompa molto i coglioni a quelli che non riescono a mantenere un rigore ed una integrità. Questa è tutta una farsa, i produttori sono stati costretti a scegliere tra l’una e l’altra manifestazione. La farsa è che i post contenuti in questo blog servono per attaccare ora uno ora l’altro. guarda caso pochi cognomi…mario…chi cazzo sei? presentati. nome e cognome. io sono una rompicoglioni per natura, dalla nascita diciamo. sono una porthosiana, partecipo alle degustazioni di sandro sangiorgi perchè lo considero un maestro in tal senso ma non gli lecco il culo e poi l’attacco pubblicamente su un blog. Non sai leggere tra le righe ma nemmeno le righe stesse! non ho detto che Paolini non è un professionista! Ho detto e guarda caso non l’hai evidenziato che UNA PRODUTTRICE E’ STATA APOSTROFATA DALLA ORGANIZZAZIONE DI SEMPLICEMENTE UVA CON QUESTE TESTUALI PAROLE : “SE NON PARTECIPI A QUESTA PRIMA EDIZIONE NON PARTECIPERAI ALLA SECONDA E NEANCHE ALLA TERZA”…E’ sufficiente questo per farmi un’opinione? La presenza di sangiorgi e joly hanno conferito lustro all’ennesimo mercatino delle pulci poi aaggiungiamoci la moda del momento VINI NATURALI e voilà, un tornaconto reciproco, soddisfatti e rimborsati.SANGIORGI E PAOLINI INSIEME, ORRORE ! ma fatemi il piacere… La coerenza mario conta la coerenza.Spero che queste parole non mi chiudano le porte alle degustazioni di porthos; ho ancora molto da imparare.firmato : Giulia Angela Fontana LIBERA CONSUMATRICE DI CIBO DI VINO E PAROLE.

  7. Pace fatta tra il Leoncavallo e Semplicemente Uva?

    Buonasera a tutti, ho seguito le discussioni su la sovrapposizione di leoncavallo e di semplicemente uva. sinceramente, al principio non avevo ben compreso per cui chiedevo spiegazioni disordinatamente a questo o l’altro; tra reticenze e staffilate ora a sangiorgi ora a qualche produttore, mai ad arturi, la visione chiara è che il contendere è nel voler affondare impietosamente su sangiorgi ed il suo porthos. per non cadere nella trappola viscida delle maldicenze ho preso il telefono e telefonato a sandro perchè ritenevo e ritengo tutt’ora che la sua presenza ad una manifestazione come semplicemente uva è stata assolutamente fuori luogo. fuori luogo per la connotazione di indipendenza, anche politica, scevra di condizionamenti che rappresenta una rivista come porthos, fuori luogo per quel manifesto pubblicato sulla rivista, fuori luogo per quel manifesto sulla difesa di identità del vino, promosso, divulgato da sandro e da marco.conosco così poco marco arturi ma la sua faccia è lo specchio di una anima di una limpidezza fuori dal comune. anche io mi sono sentita come la vecchietta rimbabita e stizzita perchè le hanno spostato il centrino del comò. mi sono sentita tradita da quel concetto di indipendenza dalle logiche di mercato così caro a porthos. chiaro è che franchi tiratori ce ne sono a iosa.”fuori” e “dentro”. i tempi che stiamo vivendo sono difficili, difficili per tutti i produttori, sia per i produttori di vini naturali sia per i produttori di vini convenzionali, per i ristoratori, per i giornalisti, per porthos come per paolini. sangiorgi parlava di vini naturali in tempi non sospetti ora se ne parla fino alla noia ed alla esasperazione, di cibo a kilometro zero, di vino naturale.ovvio che i tentacoli della economia stanno scendendo su i vini naturali.ora sta ad una propria etica, al proprio stile di vita decidere quale strada intraprendere, con coerenza. mi spiace della spaccatura, perchè di spaccatura si tratta, tra produttori e tra associazioni. ho sentito parlare di pressioni da parte della organizzazione di semplicemente uva ad un produttore che ha “scelto” di non partecipare.questo potrebbe essere sufficiente per non aderire alla manifestazione SU.non possiamo fare finta di niente e lavarcene le mani con espressioni del tipo: ho fatto il mio dovere, ho portato la mia conoscenza dove occorreva, dove mi è stata richiesta. visita dal dottore onorario soddisfatto…dove è il male? bah… io so che sono 2 giorni che ho perso il lavoro in nome di un’etica alla quale non rinuncerò mai per tutto il percorso della mia vita. consiglio per marco e sandro : parlatevi. consiglio per sandro : sai il bene che ti voglio ma quelle foto e quel sondaggio non rispecchiano l’anima di porthos.
    P.S. per marco arturi: mi serve uno perennemente incazzato come te per la mia questione, qui in umbria. esiste un tuo clone? ti abbraccio.per tutti gli altri semplicemente ciao.

  8. Saldi (prima) di Natale | Un vero affare?

    La mia idea è una ricetta con pochi ingredienti : rispetto per il consumatore + coerenza onestà ed equilibrio del produttore.
    uno sconto adeguato è giustificato, altalene di prezzi in base alle giacenze NO.

  9. Dialogo fra sordi

    traspare, ma giusto leggermente, insofferenza e snobismo.
    domanda: allora perchè rispondi?…..tolleranza ci vuole tollerenza :-)

  10. Dialogo fra sordi

    Non sono le poche decine di euro che differenziano il ricarico posto da un’enoteca o da un ristorante.Ho già spiegato la mia opinione,riguardo i ricarichi (a volte esagerati) sul vino.Professionalità, serietà, equilibrio,buon senso.
    Forse il dialogo sarebbe più interessante se posto tra un ristoratore od enotecario ed un semplice consumatore..

    rilancio un post di discussione al quale tengo molto:

    Oggi la mia è una continua scoperta e ricerca di vini naturali.sono quasi tutti vini che parlano della loro terra e della passione della mano dell’uomo.
    Perchè tanto “squilibrio” di prezzo?

  11. Sesso e vino rosso. Interessa l'articolo?

    …dal momento che l’articolo è ri-cicciato mi chiedo…ma stò test con le 800 volontarie fino a quanto si è spinto? dalla serie… non è che tante volte si ripete eh?in tal caso c’è un modulo di iscrizione da compilare? ma ci danno anche la materia prima per verificare l’effetto eros???
    ok l’estate e la leggerezza dell’essere, ma insomma, mi sembra di stare dal parrucchiere a fare scorpacciata di eva 2000.

  12. Quanto mi costa e perché? I ricarichi sul vino

    quando ho iniato questo bellissimo e STRAVOLGENTE lavoro che è quello della ristorazione ho assistito tra l’incredulità ed il divertito ai vari “consigli” su come costruire la carta dei vini ed il prezzo destinato all’ignaro cliente.
    Divertenti formule matematiche, il doppio del costo di acquisto maggiorato dell’iva, se poi hai, come me, la fortuna di accedere ad un costoso e referenziato corso di food and beverage, beh allora mi raccomando non scordarti di “caricarci” sopra anche il costo di ri-acquisto!
    Non voglio fare la figura della solita romantica passionaria, so bene cosa vuol dire sostenere i costi di gestione di un ristorante, soprattutto quando non gestito in forma familiare ma avvalendosi di professionisti.
    Oggi, la crisi che stiamo vivendo ci riporta O PER CONVINZIONE O PER CONVENIENZA ad una purezza di valori antichi:rispetto della terra che ci produce i frutti,assenza di spreco.
    Le strade per acquistare il vino, per noi del settore, enotecari e ristoratori è molto semplice: la filiera è sempre più corta, i costi aggiuntivi posso essere addirittura azzerati, inoltre, oggi, nessun distributore, ti “vincola” all’acquisto con un de minimis, puoi comprargli perfino sei bottiglie!! (i tempi sono duri davvero…).
    Allora mi domando…leggo Guide ( e che Guide!) con su scritto: ricarico del vino ONESTO. e che diamine vuol dire???che ci sono anche ristoratori che applicano prezzi DISONESTI e tu me lo certifichi e consigli pure???
    Ho trovato in tre locali il Cervaro della Sala a questo prezzo: €32,00, € 45,00, € 58,00.
    Cosa dire, il buon senso vorrebbe questo:Applicare un ricarico unico quindi omogeneo per qualsiasi bottiglia in modo tale da non far digerire ad un mio cliente una bottiglia che io pago 18 euro ben 36 euro!Il vino non subisce alcuna lavorazione e deterioramento per spiegare questi esagerati ricarichi.Ci sono etichette che diventano quasi “intoccabili” destinate ad un pubblico enosnob (la avete coniata voi stà parola a me fà anche un pò schifo…).
    Sono convinta che questo metodo non intaccherà il nostro margine di guadagno e ci guadagnerà in fiducia e serietà.
    Troveremo più gente ed appassionati dentro le enoteche a respirare quel magico odore di spezie e vino e meno code alle ipercoop a respirare l’odore del banco del pesce mescolato a quello del ferro del carrello che ti rimane sempre sul palmo della mano.

  13. Quando il vino è un'arma chimica

    machesidedernipurotu?

    …ma sci sicuru che mme sò sbagliada cò lu latinu? l’ho presa da wikipedia…

  14. Quando il vino è un'arma chimica

    ora pro nobis…ora pro nobis….peccatoribus nun et in hora mortis nostrae! Aaaaaaaaaaa meeeeennnnnnnnnn…

    Andò…(Antonio) a me me pareva che la questione era più che su lu vinu su attacchi a stò enolego e produttore….e fateli li nomi e li cognomi noooo???? accuscì nun compro lu vinu loro….
    vabbene accuscì? so abbastanza leggggeraa?

    scusade ma sò de derni…(terni).

    continuate continuate…io vi leggo…
    :-)

  15. Quando il vino è un'arma chimica

    Il profumo del vino è l’espressione della terra.poi interviene l’uomo.
    ..non vorrei che questa discussione banalizzi un argomento che ha molte sfaccettature e crei perciò confusione tra vini creati “a tavolino” con vini che non subiscono trattamenti chimici in vigna e,che possono risultare sgradevoli nel loro profumo perchè non ancora “riconosciuti” o codificati.
    il vino non è o diavolo o acquasanta;
    esistono vini “naturali” perfetti;
    esistono vini “naturali” non perfetti;
    ..come esistono vini non naturali dotati di grande complessità, piacevolezza,equilibrio ecc….
    Scusate,mi sono persa, qual è l’oggetto del contendere?vino bio o vino tradizionale?troppe contraddizioni nell’ouverture del vostro dilemma.un vino non puzza se è fatto male,casomai avrà difetti, ma sarebbe un’altra questione.

    grazie per avermi chiamata in questione ma capisco davvero troppo poco di vino ed ho ancora molto da imparare.interverrò se sarò in grado di farlo e sopratutto quando non si respirerà tra le righe questa aria di provocazione.

    “il peggior vino di un contadino è migliore del miglior vino di un industriale”. (L.Veronelli)-

  16. Il gioco della torre | Di che rivista fare a meno?

    Buongiorno,
    condivido i commenti di Andrea Scanzi e Filippo Ronco, quest’ultimo fino a quando non parla di pubblicità tabellari…non credo sia facile produrre una rivista cosi preziosa e rimanere fuori dal mondo enologico markettaro.E’ una coerenza quasi eroica e magari andrebbe riconosciuta di tanto in tanto..altrimenti si diventa come animali in via di estinzione,dal di fuori ci guardano con attenzione e curiosità ma, infine, quando non si è “massa” ed omologazione l’attenzione scèma automaticamente.
    Porthos và “degustata e centellinata” fino all’ultima parola… ma… Sandro Sangiorgi se ci sei batti un colpo!!!
    mi farebbe piacere, come sostenitice di Porthos e come partecipante attiva alle tue preziose degustazioni,leggerti qui e partecipare con NOI al dialogo.
    un saluto a tutti da
    g.a.f./ l.i.c.d.v.e.c.
    giulia angela fontana / libera indipendente consumatrice di vino e cibo

  17. Il gioco della torre | Di che rivista fare a meno?

    non mi vergogno a dirlo, le sfoglio tutte e di tutte mi piace qualcosa e di tutte qualcosa non mi piace.
    certo, Porthos è un’unica, è impegnativa, è come la terra che produce il vino, generosa ed avara insieme.la vorrei più morbida e meno “perfetta”.più vicina alle persone… ma come dice Sangiorgi, vanno fatte delle scelte e non si può raggiungere tutti.
    W sempre e comunque la carta stampata e il suo profumo…

  18. Chi ci salverà dall'Ordine dei sommelier? I sommelier

    …”corsetti” i tre livelli AIS???
    L’esame è stato più impegnativo di un esame universitario, ancora ho i postumi…
    esiste un percorso formativo all’interno della associazione quini dove è l’utilità di un Albo?

    Vino: Inscindibile dall’amore per la terra che lo partorisce e lo custodisce.questo è. (per me…).